Risorse

LAGENDA 2030 DELLE NAZIONI UNITE

Nel settembre 2015 più di 150 leader internazionali si sono incontrati alle Nazioni Unite per contribuire allo sviluppo globale, promuovere il benessere umano e proteggere l’ambiente. La comunità degli Stati ha approvato l’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile, i cui elementi essenziali sono i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS/SDGs, Sustainable Development Goals) e i 169 sotto-obiettivi, i quali mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l'ineguaglianza e allo sviluppo sociale ed economico. Inoltre riprendono aspetti di fondamentale importanza per lo sviluppo sostenibile quali l’affrontare i cambiamenti climatici e costruire società pacifiche entro l’anno 2030. Gli OSS hanno validità universale, vale a dire che tutti i Paesi devono fornire un contributo per raggiungere gli obiettivi in base alle loro capacità.

LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE

La legge delega n. 106/2016 definisce il Terzo Settore come il complesso degli enti come il complesso degli enti privati costituiti con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale che, senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività d’interesse generale, mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi, in coerenza con le finalità stabilite nei rispettivi statuti o atti costitutivi. Di seguito 13 brevi pillole video che analizzano gli aspetti salienti della Riforma:

La Riforma del Terzo Settore in 13 pillole video

La Riforma del Terzo Settore in 13 pillole video

COME CAMBIA LA RENDICONTAZIONE CON LA RIFORMA DEL TERZO SETTORE

La Riforma del Terzo Settore (legge n. 106/2016) vede nella rendicontazione degli impatti uno strumento di qualificazione dell’operato degli Enti del Terzo Settore e del dialogo con la Pubblica Amministrazione. La Riforma prevede due strumenti: - il Bilancio Sociale, obbligatorio per gli ETS con entrate superiori ad 1M di euro, per i Centri di servizio per il volontariato e per le Imprese Sociali; - la Valutazione di Impatto, da mettere in relazione con quanto rendicontato nel bilancio.

COS’È L’IMPATTO?

Per valutazione dell’impatto sociale si intende la valutazione qualitativa e quantitativa, sul breve, medio e lungo periodo, degli effetti delle attività svolte sulla comunità di riferimento rispetto all’obiettivo individuato. L’impatto sociale è l’effetto di ampia portata e di lungo termine che l’attività di un’organizzazione ha, dove per effetto si intende il cambiamento che l’agire dell’organizzazione produce nel contesto sociale, economico e culturale in termini di risposta a bisogni, conoscenze, attitudini, condizioni di vita, valori.

PERCHÉ COMUNICARE L’IMPATTO?

  1. Per evidenziare la coerenza tra vision, attività, risultati e impatti conseguiti;
  2. per ingaggiare maggiormente i propri stakeholder, la Pubblica amministrazione, i finanziatori, coloro che sostengono la nostra attività;
  3. per creare o mantenere la relazione con i pubblici di riferimento;
  4. per dare conto del valore generato («valutare» come dare valore);
  5. per dare evidenza alle competenze interne;
  6. per migliorare l’efficacia comunicativa dell’identità e del brand.

COME COMUNICARE LIMPATTO

La trasparenza è uno dei principi chiave di una rendicontazione di impatto, vanno quindi esplicitate le condizioni in cui sono state fatte le valutazioni e reso trasparente il processo. Se l’impatto è la differenza fra ciò che si manifesta dopo che un intervento è stato realizzato e ciò che sarebbe accaduto senza l’intervento allora si può stimare una misura che però non si può focalizzare solo sui numeri ma anche sui miglioramenti che sono stati apportati sui beneficiari diretti e indiretti. Va evitata la logica di racconto autoriferito, ma bisogna aspirare al coinvolgimento delle persone intorno ad una narrazione coinvolgente.