"A casa mia”: interventi di assistenza domiciliare per anziani fragili

Settore in cui opera l'ente
Volontariato, filantropia e beneficenza
Città in cui opera l'ente
Bologna
Pianoro
Tipologia ente

Associazione di promozione sociale

Social

IL PROGETTO

NPT è attiva in progetti di assistenza e supporto agli anziani e alle loro famiglie,nell’area di Bologna e Pianoro. Con il progetto “A casa mia” si è voluto fornire un servizio di assistenza sanitaria domiciliare rivolto agli anziani affetti da patologie invalidanti soprattutto neurodegenerative. Il progetto è rivolto alle famiglie poco abbienti con ISEE inferiore ad 8.000 euro di prima (supporto gratuito) o di seconda fascia, con ISEE da 8.000 a 18.000 euro (tariffario agevolato). Il servizio di assistenza comprende: visite mediche a domicilio, geriatriche o fisiatriche, assistenza infermieristica e fisioterapica, possibilità di eseguire ecografie ed esami ematici a domicilio, stimolazione cognitiva, sostegno psicologico ad anziani fragili, a familiari ed assistenti. Il servizio prevede la creazione da parte del geriatra che visita il paziente, su richiesta del medico di medicina generale o del servizio di assistenza sociale, di pacchetti assistenziali personalizzati in base alla valutazione eseguita. Gli specialisti sono geriatra, fisiatra, psicologo, educatore professionale. Il modello a cui ci ispiriamo è il sistema di assistenza domiciliare creato da ANT.

Sono Monica Bacci, geriatra, presidente dell’Associazione Non perdiamo la testa APS. Nella mia lunga esperienza, prima per 33 anni all’Ospedale S. Orsola-Malpighi e poi presso il Centro Medico Attiva, ho potuto constatare quanto sia importante che un anziano o comunque una persona con malattie croniche invalidanti, che non gli permettano di accedere ai servizi ambulatoriali, possa essere curato a casa con l’aiuto di medici, infermieri, psicologi, educatori professionali, fisioterapisti e possa avere anche la possibilità di fare esami diagnostici al proprio domicilio. Abbiamo visto, anche nell’emergenza COVID, l’importanza di ricevere cure a casa propria. È nato così il Progetto “A casa mia” per permettere, anche a persone non abbienti, di avere cure personalizzate a casa propria.

- MONICA BACCI

L'IMPATTO DEL PROGETTO

Il progetto ha attualmente in carico 53 pazienti , di cui il 66% in categoria prima fascia. Dei 53 pazienti presi in carico, sono 7 i pazienti a cui l’associazione ha reputato necessario dare assistenza continuativa a lungo termine. Nel periodo oggetto del bando sono state effettuate 203 prestazioni domiciliari così suddivise nelle varie specialistiche: 20 visite mediche, di cui il 75% totalmente gratuite; 102 sedute di fisioterapia, 78 sedute di psicologia o educazione professionale; 3 servizi infermieristici. L’associazione per svolgere le prestazioni sopraindicate ha coinvolto 13 diversi professionisti, di cui: 3 medici, 1 fisioterapista, 1 infermiera, 1 psicologa e 1 educatrici professionale. Il geriatra ha anche il compito di aiutare la famiglia nella scelta di percorsi come l’inserimento dell’anziano in un Centro Diurno e/o in un Alzheimer caffè.