Casa di accoglienza per detenuti in misura alternativa
Fondazione CEIS
Educazione, istruzione e formazione
Bologna
Crevalcore
San Giovanni in Persiceto
Valsamoggia
Fondazione
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IL PROGETTO
Le cifre ormai note dell’abbattimento della recidiva nel reato per chi sconta la pena in misura alternativa (il 16-20% contro il 66-70% circa di chi sconta la pena interamente in carcere) dovrebbero motivare la realizzazione di opportunità di accoglienza atte a favorire la concessione di misure alternative. Il progetto di ‘Casa Don Nozzi’, voluto dalla Diocesi di Bologna e oggi pienamente operativo, ne è un esempio virtuoso – spiega Padre Giovanni Mengoli, Presidente Consorzio Gruppo CEIS -. La prevenzione della recidiva è un obiettivo primario del trattamento, sia al fine di aiutare il condannato a progettare una diversa esistenza dopo la commissione del reato, sia a garantire maggiore sicurezza sociale. Con l’accoglienza in misura in alternativa si ottiene inoltre una drastica riduzione dei costi, pari a circa due terzi rispetto alla detenzione Una spesa minore per una qualità migliore, assicurata dai valori aggiunti di un rapporto educativo e trattamentale diretto e quotidiano con la persona, una costante attenzione alle sue esigenze, la possibilità di costruire relazioni sociali. Pertanto, proprio nell’ottica costituzionale della pena, riteniamo sia giunto il momento che la Regione Emilia Romagna, inserendosi nell’ottica di attore fondamentale di un modello di governance che neghi la centralità del carcere ed affermi l’importanza dello sviluppo delle misure alternative al fine di realizzare un modello stabile ed organico, progetti la possibilità di inserire nel sistema strutturato dei servizi sociali e sanitari realtà come ‘Casa Don Nozzi’, e le tante altre simili nate per sensibilità del volontariato
- Giovanni Mengoli