Educare creando rete territoriale

Settore in cui opera l'ente
Volontariato, filantropia e beneficenza
Città in cui opera l'ente
Bologna
Tipologia ente

Associazione di volontariato

Social

IL PROGETTO

Azione: osservazione e conoscenza della struttura interna della comunità beverarese. L'oratorio D.Marcheselli, condivide una continuità di spazi fisici e di freuqeutnatori con la parrocchia della beverara. Questa condivisione, è tangent ein molti apsetti come quella del volontariato e dell'uso degli spazi,. Per quanto attiene all'aspetto educativo, l'oratorio ha uno statuto laico che pone le basi per superare intenzionalmente i confini del culto relgioso della parrocchia. é stato importnat eall'inziao del progetto capire come questi due piani , di uno stesso territorio convivessero quotidianmente, capire le strutture interne, le suddivisioni in specifici gruppi deiciti ad alcune attività e simili. Questa fase di conoscenza è stata condotta con una metoldogia mista: osservazione parteicpante e somministrazione di un questionario anonimo che è stato distribuito nei luoghi delle varie attività gruppali.
Creazione di relazioni significative sul territorio. Nei primi mesi di progetto si sono avviate buone relazioni con Beverara 129, con il gruppo educativo Marco Polo21, con l’associazione Home video, con la biblioteca Lame basate su un reciproco impegno nel pubblicizzare le rispettive attività uscendo dalla logica dell’autoreferenzialità e pensandole come opportunità del territorio. In concreto, questo ha significato, iniziare a lavorare insieme per una programmazione senza sovrapposizione di eventi o appuntamenti, promuovere mediante il volantinaggio, via mail, e vis à vis le iniziative. In media, soprattutto con la Biblioteca e con Beverara 129, che sono i luoghi maggiormente frequentati dalla stessa utenza dell’oratorio (ragazzi, ragazze e genitori) è stato svolto un monitoraggio settimanale che è diventata occasione per creare delle solide relazioni tra un gruppo di adulti di riferimento ( responsabile di Labidea in via della Beverara129, personale e volontari della Biblioteca, referente gruppi educativi oratorio) e iniziare a costruire una comune linea educativa. Proprio grazie al costante confronto, la relazione istaurata soprattutto con la Biblioteca Cesare Malserivisi ha ampliato il piano informativo per costruire una collaborazione intergruppi e trasversale ai servizi. Quotidianamente il dialogo tempestivo, basato sulla conoscenza approfondita dei ragazzi e delle loro famiglie, attiva l’aiuto reciproco mediante azioni quotidiane che incidono sulla vita dei ragazzi e delle famiglie (dal reperimento di testi di scuola, al comunicazione per altri bisogni con i volontari Caritas) rappresentando un sostengo concreto per la rete territoriale.
Sviluppo e potenziamento del lavoro di rete tra i diversi gruppi educativi e coordinamento delle presenze nell’Oratorio. La presenza educativa in oratorio è rivolta soprattutto ai ragazzi e alle ragazze che lo frequentano in momenti strutturati: catechismo e doposcuola. Tuttavia c’è un’eterogeneità di frequentatori che non rientrano in queste situazione e vivono gli spazi in maniera non strutturata. La presenza dei ragazzi del campetto è un nodo centrale per la definizione di cosa sia l’oratorio quali compiti abbia. Se, infatti, l’apertura all’altro ha trovato un contenitore nella forma dell’assistenza e dell’aiuto fornito dal gruppo Caritas, è ancora oggetto di riflessione lo scopo educativo nei confronti dei ragazzi/e non cristiano- cattolici. Il progetto ha agito creando delle relazioni individuali e di gruppo con i ragazzi del campetto e promuovendo una conoscenza reciproca tra ragazzi, volontari e genitori della comunità parrocchiale.Il primo passo è stato dare un nome ai ragazzi che ogni giorno, affollano il campetto nelle ore pomeridiane per iniziare a destrutturare la visione di gruppo che fa branco. È stato necessario seguire i loro ritmi ( quasi tutti i pomeriggi dalle 15.30 in poi) e la ciclicità della loro presenza. Per cui il tempo trascorso con loro ha significato anche mapparne gli spostamenti sul territorio ed in questo è stato fondamentale la collaborazione con la biblioteca Lame usata dagli stessi come luogo di ritrovo, per capire dove incontrare i ragazzi, intercettarne gli interessi e iniziare a pensare a delle attività che potessero coinvolgerli.
Festa della Parrocchia: durante la festa di inizio anno che si tiene agli inizi di ottobre c’è stato il coinvolgimento di un gruppo di mamme del magrheb che hanno preparato un menù etnico per l’occasione e un banchetto con dolci tipici e thè marocchino per la festa di fine anno di giugno. Il gruppo scout ha curato l’animazione dei ragazzi, tutti i gruppi della Beverara ( Cucina, Caritas, Catechismo e volontari) hanno aiutato nell’organizzazione logistica e Beverara129 in un'ottica di collaborazione, per l’occasione, ha regalato all’oratorio una pista di macchinine.
Festa dell’Epifania: organizzazione di un pomeriggio dedicato ai più piccoli. È stata proposta la visione di un cartone animato, con merenda e distribuzione delle calze della befana, rivolta a tutti i bambini che frequentano l’oratorio. L’iniziativa ha coinvolto moltissime famiglie italiane e non, provenienti dalla realtà parrocchiale e dai numerosi alloggi di transizione presenti sul territorio ( Galaxy, Beverara 129, Marco Polo21).
Carnevale in oratorio: una classe di catechismo, al termine di un percorso di riflessione sui temi della crescita, ha preparato una rappresentazione teatrale sulla traccia del romanzo “Il Giardino segreto”. La rappresentazione, che ha coinvolto direttamente anche i genitori dei ragazzi nell’organizzazione e realizzazione di costumi e scenografia, è stata aperta a tutti. A partire da questo si sono organizzati tornei di gioco a squadre rivolti a tutti, animati dagli scout e una merenda realizzata dai volontari della cucina aiutati dalle mamme dei ragazzini di seconda generazione.
Banchetto di autofinanziamento in occasione della via Crucis. In occasione della via Crucis organizzata all’interno delle classi di catechismo insieme a ragazzi e genitori, un gruppo di ragazzini/e eterogeneo (alcuni del doposcuola alcuni del campetto) hanno preparato un banchetto di autofinanziamento per l’acquisto delle reti per le porte da calcio. Il banchetto ha rappresentato un momento di arrivo di un percorso condiviso tra adulti di riferimento dell’oratorio e ragazzi del campetto. A fronte di una richiesta dei ragazzi di rimettere in sesto il campo da calcio dell’oratorio, un gruppo di volontari si è attivato per fare degli interventi di ripristino del manto erboso (dissodare il terreno, riempiere le buche, riseminarlo) ed è stato affidato ai ragazzi il compito di innaffiare giornalmente il campo per favorire la crescita uniforme dell’erba. Questa azione è stata svolta dai ragazzi con costanza per un periodo di 3 mesi e, ha raggiunto gli esiti sperati. Di fronte ad una nuova richiesta, cioè quella di munire le porte da calcio di reti, è stata negoziata con i ragazzi la possibilità di contribuire con un banchetto di autofinanziamento; per cui abbiamo realizzato delle torte per le quali è stata richiesta un’offerta. Il banchetto è stata l’occasione per i ragazzi di condividere con gli adulti presenti alla via Crucis (in maggioranza famiglie della comunità parrocchiale) una loro partecipazione attiva nella vita dell’Oratorio. D’altra parte la condivisione è stata reciproca perché il momento della via Crucis ha suscitato molto interesse nei ragazzi musulmani che hanno fatto domande sul significato di alcuni atti simbolici della preghiera, spesso trovando delle relazioni con il proprio culto. Con il ricavato del banchetto sono state acquistate le reti e alcuni palloni. I ragazzi sono stati coinvolti nel montaggio delle stesse e si è organizzata una inaugurazione del “nuovo” campo. Quest’azione di restituzione dell’impegno comune ha contribuito a creare un clima di fiducia ed è stata propedeutica per riproporre la forma dell’autofinanziamento anche per il campo estivo.
Corso di teatro dell’associazione culturale Cantieri Meticci rivolto a ragazzi e ragazze dagli 8 ai 16 anni è stata un’occasione di confronto su temi di forte attualità quali la migrazione, le guerre, le povertà di alcune parti del mondo nonché l’occasione per valorizzare le competenze dei ragazzi e offrire loro nuovi strumenti espressivi. Il corso si è svolto tutti i martedì da dicembre a fine maggio e ha coinvolto, in maniera più o meno continua, 8 ragazzi e ragazze dell’oratorio nonché alcuni provenienti dalla realtà di Beverara129. Il lavoro di un anno è terminato con la messa in scena dello spettacolo durante la festa di giungo della parrocchia. In questa occasione associazione Culturale è stata contatta dall’organizzatrice di un festival dedicato alla giornata del rifugiato che si svolge ad Imola ed ha richiesto la messa in scena dello spettacolo all’interno del programma della manifestazione .Per ragazzi e le ragazze è stato molto importante vedere riconosciuto ed apprezzato il lavoro di un anno e ha contribuito, anche a far nascere curiosità e voglia in altri di loro. Una parte molto importante è stato il lavoro di comunicazione e collaborazione con i genitori che hanno aiutato sia nel reperimento degli abiti di scena che con la disponibilità diretta ad accompagnare i ragazzi per prove straordinarie fatte di sabato e domenica , nonché alla trasferta ad Imola.
Laboratori di produzione di piccoli oggetti per banchetto di autofinanziamento del campo “Sconfinati”. In vista del Campo estivo “Sconfinati” ( vedi punto successivo) si è svolta una costante azione di contatto e coinvolgimento dei genitori e dei ragazzi. Prima di giungere alla definizione del gruppo di partecipanti si sono svolti incontri esplicativi tenuti dagli organizzatori ( tutor di progetto, una famiglia di volontari Caritas, una famiglia frequentante l’oratorio che ha alcune classi di catechismo e il parroco) e i genitori. Le famiglie sono state incontrate anche singolarmente su appuntamenti stabiliti in base alle disponibilità lavorative. Proprio per uscire dalla logica di assistenzialismo e agire, invece in una prospettiva di partecipazione, è stata richiesta una quota di partecipazione che oscillava a seconda delle possibilità economiche delle famiglie. Inoltre si è attivata una rete di compensazione fra i partecipanti per far fronte all’equipaggiamento necessario; facendo circolare all’interno del gruppo le richieste e le riposte. Il campo è stato partecipato anche in un altro senso: in alcuni pomeriggi di giungo e luglio si sono organizzati dei laboratori di produzione oggetti (calamite, borse, astucci, portafoto) per fare un banchetto di autofinanziamento. Questo ha permesso ai ragazzi, provenienti da diversi contesti, di fare gruppo.
Home movies daY & Night in Beverara: giornata di festa nel Quartiere Beverara dedicate alla pellicola e alla memoria privata dei suoi abitanti. In occasione dell’apertura di una sede presso via della Beverara, insieme all’associazione Home Movies Video è stata organizzata una giornata ( 5 novembre) dedicata alla raccolta dei filmini riguardanti le memorie familiari e comunitarie del territorio. La giornata è stata suddivisa in 3 momenti con attività diversificate in 3 differenti luoghi: raccolta del materiale video presso la sede dell’associazione, laboratorio di disegno su pellicola per bambini presso i locali di Beverara 129, proiezione dei filmati, aperta a tutti, restaurati presso la parrocchia della Beverara. C’è stata una seconda proiezione durante l’estate nel campetto dell’oratorio.
Festa di Quartiere “Ci sei il sei?” Nel tentativo di raggiungere tutti i raggazzi/e che seguono i laboratori del Labidea e tutti quelli che frequentanti l’oratorio ( in maniera strutturata e non) si è organizzata una festa di quartiere che ha coinvolto numerose realtà del territorio: l’oratorio Davide Marcheselli, Beverara129, Associazione Terra Verde Onlus, Senza il Banco e le GEV ( Guardie Ecologiche Volontarie). La giornata si è strutturata in vari momenti rivolti sia ai più piccoli che ai ragazzi delle medie e ai genitori. Al mattino ci sono stati momenti di formazione curati dalle GEV sui temi del riciclo, dell’uso responsabile delle risorse e del rispetto dell’ambiente. Successivamente i più piccoli sono stati impegnati nelle interviste agli adulti del territorio proprio sui temi sopracitati, mentre con i ragazzi e ragazze più grandi si è effettuata una pulizia degli spazi esterni strutturandola come gara a squadre. Il pranzo è stato offerto dall’oratorio con il contributo di alcune signore straniere beneficiarie della Caritas e che partecipano ad attività del CVL-Labidea . La giornata si è conclusa con un pomeriggio ricco di laboratori di riciclo che hanno trasmesso ai ragazzi il valore delle risorse e la necessità di non sprecarle.
Campo scuola estivo. Nel mese di Agosto l’oratorio ha organizzato un campo estivo per 10 ragazzi /e di 5 giorni con pernottamento ( 7-12 ) presso la località di Madonna dell’Acero (Lizzano in Belvedere BO). L’iniziativa è stata rivolta principalmente ai ragazzi e ragazze delle scuole medie che frequentano l’oratorio. L’invito a partecipare è stato inoltrato sia ai gruppi formali ( catechismo, gruppi medie, doposcuola, estate ragazzi) che a quelli informali ( ragazzi del campetto) e all’interno della rete territoriale ( Beverara 129, Biblioteca Lame). Il principio di partecipazione al campo è stata la volontà di coinvolgere ragazzi e ragazze che frequentano l’oratorio facendo su di loro una sorta di investimento futuro per iniziare a ricreare un ambiente di giovani con cui progettare e fare cose insieme con un occhio di riguardo per le situazioni di vulnerabilità familiare. L’appartenenza all’ambiente dell’oratorio è stata interpretata non in senso strettamente territoriale , ma, semmai più affettivo, ricercando le relazioni che legano adolescenti e famiglie. Questo ha significato, ad esempio, anche attivare delle risorse di rete per includere due fratelli rumeni che da poco si sono trasferiti in una zona della città molto distante e molto poco servita. Il ragazzo e la ragazza durante tutto l’anno avevano partecipato sia alle attività dell’oratorio che a quelle di Beverara 129 e gravitavano intorno a questi luoghi con la loro cerchia di amici. L’Oratorio, con l’aiuto di Beverara 129, ha curato la relazione con la famiglia, e ha fatto si che i due fratelli potessero partecipare anche ai pomeriggi dedicati al mercatino di autofinanziamento.Il campo ha voluto continuare nella linea educativa rivolta a tutti e offrire un’esperienza differente a quei ragazzi che provengono da famiglie con difficoltà economiche e/o situazioni difficili. L’organizzazione ha coinvolto anche alcune mamme musulmane due famiglie della comunità parrocchiale e il parroco. Le giornate del campo sono state strutturate nel seguente modo: colazione e sistemazione dello spazio della camera, gita e/o attività, pranzo con servizio, tempo libero, attività, cena con servizio e serata con giochi. Come anticipato ai genitori e per una specifica volontà educativa, non è stato trattato alcun tema religioso e non ci sono stati momenti di preghiera condivisi, ciononostante sia le gite che le attività sono state pensate per toccare alcuni temi sui quali c’è stato un momento di riflessione. Nello specifico la macrocornice della valorizzazione delle differenze è stata sviluppata mediante alcuni sottotemi quali la natura e i suoi differenti suoni e modi di comunicare, il cibo, l’abbigliamento, feste e momenti comunitari e una riflessione sul pregiudizio.
Beverara Caffè: è un caffè Alzheimer che, dal 3 febbraio, si tiene ogni venerdì ed assicura oltre che il locale adeguato anche il supporto costante di volontari sia nell’organizzazione delle attività ludiche che nella preparazione del momento conviviale. https://www.bolognatoday.it/cronaca/caffe-alzheimer-parrocchia-beverara.html


"Il progetto vuole iniziare a costruire una rete educativa che possa, nel tempo, diventare sempre più comunità educante." Don Gianfranco Mattarelli

- Don Gianfranco Mattarelli, Cristiana Crovetti, Laura Fazi

L'IMPATTO DEL PROGETTO

Il progetto ha creato un esplicito intento educativo per la relatà dell'oratorio promuovendo la cooridnazione dei vari gurppi interni, e riusciendo a costruire una rete territoriale esterna. La conoscenza reciproca. in un territorio così eterogeneo come quello considerato, è stato il risultato più importnate. Per i ragazzi, l'aspetto più significativo è la destrutturazione dei gruppi chiusi, che vedeva all'inzio contrapposti il gruppo dei "ragazzi del campetto" con gli altri frequentatori abituali ( catechismo, doposcuola, scout). La linea educativa di creare occasioni rivolte a tutti ha permesso di iniziare a costruire un senso di appartenza condiviso.