Future Film Festival

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IL PROGETTO

Il Future Film Festival si conferma un tesoro da scoprire, un forziere ricco di gioielli più o meno noti dell'animazione, a cavallo tra ambienti digitali e fisici. Un’edizione carica di sogni, visioni e distopie, nelle sedi di Bologna (15-19 novembre), dove si è inaugurata la nuova location, a DumBO, e Modena (24-26 novembre).
la 23esima edizione del Festival ha reso omaggio a Bill Plympton, re dell’animazione indie, che ha presenta in anteprima mondiale la sua nuova versione del film Slide, incontra i fan durante un momento di firmacopie e dirige la masterclass “The Art of Bill Plympton” con il making of del suo ultimo lavoro. Ad ogni partecipante, in regalo un disegno originale di Plympton. È una rara occasione per conoscere quella che molti considerano una leggenda vivente, un simbolo della controcultura che riesce ad affermarsi grazie al potere delle storie.
Uno dei filoni principali del FFF, quest'anno, è “Be Kind, Remake!”, legato a un altro mito intergenerazionale, Michel Gondry, e il suo film Be Kind, Rewind, che compie quindici anni. Il regista è il “padre” dei film sweded, remake di pellicole famose realizzati con povertà di mezzi ma ricchezza di immaginazione. In quest'ottica, ognuno di noi è un regista in potenza. Ecco perché nei giorni del Festival il pubblico è invitato a creare direttamente il proprio corto personale, inventando storia, personaggi e animazioni a passo uno: il cinema handmade come paradigma di libertà di espressione. Presentati anche i corti realizzati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e del corso Dementra Animazione 3D, sweded ovviamente.
Si lavora con le mani, ma anche con i crochet e la lana, grazie agli atelier di Uncinucci e Collettivo Rosole, che promuovono l’uncinetto come forma di meditazione zen e di azione trasformativa della realtà. Sono made by Uncinucci, infatti, gli amigurumi – figure antropomorfe – dedicati al FFF. Dall'handcraft al digitale, il passo sarebbe lungo: ma non al Future Film Festival. E così l'intelligenza artificiale trova un palcoscenico ampio e trasversale, dove mettere alla prova i confini della tecnologia, a partire dalla locandina di Mr. Jose, creata con Midjourney e perfezionata in postproduzione. A Jose Hernandez a Dumbo è dedicata un’intera mostra di sue opere realizzate in AI: il suo personalissimo AIdeal World.
L'AI è una rivoluzione che attraversa la produzione, dell'arte e dello spettacolo, trasformandoli: il workshop Gli algoritmi di stable diffusion a cura di Michele Di Pasquale mercoledì 15 novembre aiuterà tutti i partecipanti ad inoltrarsi in questo mondo.
Di IA parla anche il panel di apertura del Future Film Festival 2023: Artificial Job, sempre il 15 novembre, con ospiti istituzionali e del mondo del lavoro. Il tema è l’evoluzione tecnologica di tutti i mestieri legati all’entertainment, tra sfide e nuove opportunità. Durante la mattinata, sarà presentato il corto prodotto da RAI CINEMA Cassandra che, dopo l’anteprima mondiale ad Alice delle città a Roma sbarca a Bologna.
Il Festival è stato anche a Modena, dove tra il Cinema Astra e Laboratorio Aperto Modena sono stati sviluppati i temi principali del Festival.
venerdì 24 novembre con un convegno dedicato alle sale cinematografiche: Experience Cinema, a cura del giornalista Stefano Radice. Cosa fanno le sale cinematografiche per attrarre nuovi pubblici? Se ne parlerà con Nexo, Cinema Anteo, Cinema America, Rai Cinema. In prima fila troviamo anche i giovani sviluppatori e realizzatori di videogame, che saranno impegnati, a Modena, al Future Videogames Hackathon, una maratona di produzione di un serious game dedicata al tema sweded e alle sue applicazioni più ludiche, organizzata da Doc Servizi e da Power Up Team, in collaborazione con l’Associazione Amici del Future Film Festival e con il sostegno del Comune di Modena, sabato 25 novembre.
Le sinergie di questa edizione non si esauriscono qui: quest’anno si è aggiunta la partnership con Ad Occhi Aperti, manifestazione dedicata al fumetto, all'illustrazione e al disegno in ogni sua forma a cura di Hamelin, che si è concretizzata tramite una serie di appuntamenti incrociati durante il festival tra Modena e Bologna.
Giulietta Fara, Direttrice Artistica del Future Film Festival ha presentato la ricca programmazione di questa edizione. “Abbiamo collegato l’intelligenza artificiale con i pupazzi fatti a mano, con fili reali e virtuali che uniscono anche, nei giorni del Festival, i grandi dell'animazione riconosciuti a livello mondiale con gli studenti di Belle Arti, gli esperti con il pubblico, il cinema “fatto in casa” con i maggiori produttori di animazione. I visitatori non saranno semplici spettatori, ma prenderanno parte all'esperienza. È questa la chiave di un Festival che ci regala sempre tante novità, come la première di The Inventor, del regista Pixar premio Oscar Jim Capobianco. Nel film un Leonardo Da Vinci in stop motion e una Bologna vista da Capobianco sorprendono lo spettatore italiano per originalità e forza. Siamo particolarmente felici di portare proprio a Bologna – città che fa da ambientazione a varie scene del film – questa storia, che ha ricevuto una nomination agli Academy Awards”. “Inoltre”, continua Giulietta Fara, “siamo particolarmente orgogliosi di aver ospitato l'Assemblea di ASIFA, punto di riferimento assoluto dell'animazione italiana. Intorno alla manifestazione nasce così una piattaforma di dialogo e confronto indispensabile, fortemente radicata nei territori, che parte dalla forte presenza di produttori emiliano-romagnoli e una grande rappresentanza di autori italiani”.
“Questo Festival, e soprattutto questa edizione, unisce due aspetti che consideriamo fondamentali” ha aggiunto Demetrio Chiappa, Presidente della Cooperativa Doc Servizi e di Rete Doc, che ha rilevato l’organizzazione del Festival nel 2021. “Da un lato la capacità di creare una sorta di “pidgin”, un linguaggio capace di integrare diverse esperienze: è la premessa perché da questa mente collettiva emergano finalmente nuove visioni. Dall'altro lato il Festival ha la capacità di mobilitare tutte le professioni della creatività, le stesse di cui si occupa Rete Doc: intorno alla manifestazione nasce una piattaforma di dialogo e confronto indispensabile, fortemente radicata nei territori”.
Secondo Andrea Bortolamasi, Assessore con delega alla Cultura del Comune di Modena, “il Future Film Festival rappresenta una delle punte più avanzate della scena culturale regionale, che ha trovato a Modena nuovi spazi e nuove reti, per crescere ulteriormente. Per noi – ha aggiunto – è motivo di grande orgoglio continuare questa collaborazione che rientra a pieno nel disegno di città dei festival che sta caratterizzando appunto la nostra città e rafforza ulteriormente le progettualità legate al percorso di Modena Città Creativa Unesco per le Media Arts”.
Fabio Abagnato della Film Commission della Regione: “In questi anni la Regione Emilia-Romagna ha rilanciato il settore produttivo dell’audiovisivo con risultati importanti e riconosciuti, ed in questo contesto anche l’animazione ha potuto fruire del nostro sostegno per nuovi progetti produttivi e nuove collaborazioni. Accanto a ciò il nostro ufficio sta promuovendo il ruolo dei festival non solo come luoghi della valorizzazione delle opere e della fruizione cinematografica, ma come hub per il contesto creativo ed imprenditoriale. Siamo quindi al fianco del Future Film Festival, perché si candida a svolgere al meglio queste funzioni necessarie agli autori, alle imprese, ai tanti giovani attratti da un linguaggio pieno di sfide artistiche e tecnologiche. Ci auguriamo possa proseguire nella sua azione di innovazione e consolidamento, perché gli operatori regionali del mondo dell’animazione hanno bisogno di ritrovarsi, collaborare e rappresentarsi.”
Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città Metropolitana: "Accogliamo e sosteniamo con convinzione Future Film Festival che quest'anno giunge alla sua 23ma edizione e trova casa a DumBO, il distretto creativo promosso dal Comune di Bologna attraverso la rigenerazione urbana e culturale dell'area dell'ex scalo ferroviario Ravone. Teniamo particolarmente a Future Film Festival perché nel guardare ai linguaggi del contemporaneo prefigura il futuro, offrendo uno sguardo sull'animazione, i VFX e le media arts con un focus specifico in questa edizione sul mondo delle produzioni self made e sull'orizzonte dell'intelligenza artificiale. Un progetto con radici bolognesi che ben rappresenta la ricca filiera creativa del nostro territorio, in una rete regionale di saperi, pratiche e professionalità capace di essere lente profonda per intercettare ciò che di più interessante si muove in questo ambito e dal grande respiro internazionale".
“La nostra presenza nasce da un legame di amicizia ultradecennale con il Future Film Festival e con Rete Doc, che è basato su valori comuni, come il modello cooperativo che ci contraddistingue, e su alcune riflessioni che si sono imposte alla nostra attenzione” conferma Mauro Lusetti, Presidente di Conad. “Innanzitutto siamo felici di contribuire a un festival giunto alla 23esima edizione, e che quindi ha saputo capitalizzare la sua capacità di fare rete con i territori e con soggetti pubblici e privati, creando contenuti che intercettano, evidentemente, un bisogno reale. La gratuità delle proiezioni è un elemento forte e distintivo, e siamo orgogliosi di contribuire facilitando la fruizione da parte del pubblico. Con questi presupposti ci auguriamo di potere proseguire questo percorso anche negli anni venturi”.

Future Film Festival

Future Film Festival

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"L’immaginazione è quanto di più concreto esista. La 23esima edizione del Future Film Festival ha reso omaggio a chi plasma la sua realtà con le mani, agli artigiani che costruiscono mondi e con altrettanto entusiasmo li stravolgono, utilizzando strumenti antichi e contemporanei, pupazzi animati a passo uno e intelligenza artificiale. La prima manifestazione internazionale Made in Italy dedicata al cinema d’animazione, effetti visivi, realtà virtuale e realtà aumentata, gaming e media arts è tornata a Bologna (15-19 novembre) e a Modena (24-26 novembre) con tante novità. A partire dalle location: se a Modena l’appuntamento è stata al Cinema Astra e nel Laboratorio Aperto Modena, sorto in un’ex centrale elettrica, a Bologna nel 2023 la manifestazione si è concentrata interamente a DumBo, distretto culturale e sociale di quasi 40mila metri quadrati nato in un’area rigenerata. Nel 2023 il Festival è stat l’occasione per incontrare una leggenda vivente come Bill Plympton, re dell’animazione indie, che presenterà in anteprima mondiale la sua ultima versione del film Slide e dirigerà una masterclass. Ed è stato un tributo a Michel Gondry e al suo Be Kind, Rewind, antesignano dei film “sweded”, la premessa di una serie di laboratori aperti al pubblico e di workshop per studenti, affinché ognuno avesse la possibilità di creare il proprio corto animato, giocando con l’Intelligenza artificiale e con i materiali di recupero. È stato un luogo di sintesi per professionisti e per creativi, con tavole rotonde, incontri e un hackathon – in quel di Modena – per programmatori e creatori di giochi. Ed è stato anche un omaggio al Portogallo, paese ospite emerso come protagonista degli ultimi anni nel mondo dell’animazione. Sono state tante le anime della rassegna: oltre al concorso dedicato a pellicole provenienti da ogni parte del mondo, non sono mancate proiezioni fuori concorso, talk, tavole rotonde, mostre, vetrine industry e workshop con professionisti. Il Future Film Festival è promosso ed organizzato dal 2021 da Rete Doc, il maggiore network italiano di professionisti della cultura e della creatività, in collaborazione con l’Associazione Amici del Future Film Festival."

- Andrea Minetto, Roberto Calari, Giulietta Fara

L'IMPATTO DEL PROGETTO

Future Film Festival a Bologna
Vince Pierre Földes con il suo Blind Willow, Sleeping Woman tratto dai racconti del celebre scrittore Murakami
Grande successo anche per la parte professional con workshop recruiting e pitch
Il Future Film Festival si riconferma un palcoscenico per storie provenienti da tutto il mondo, che esplorano i confini del linguaggio visivo e mettono in scena dubbi e contraddizioni del presente.
Quest’anno l’Oriente conquista la rassegna: Pierre Földes traspone i personaggi dello scrittore giapponese in un’opera che ha convinto la giuria tutta al femminile del festival. Secondo premio al cinese Art College 1994, storia di crescita e censura, mentre tra i corti si segnalano due piccoli gioielli di animazione ancorati ai temi del presente.
Il Festival si occupa di futuro non solo per la selezione delle pellicole, ma anche per la più ampia industria creativa. Sono stati difatti oltre 200 i professionisti coinvolti per la parte B2B, con workshop di formazione, area recruiting e pitch a sostegno del dialogo tra autori e produttori.
Dopo cinque intensi giorni di proiezioni, anteprime, talk, laboratori e serate speciali, si conclude la prima tranche del Future Film Festival nella sua nuova location, DumBO, ex scalo ferroviario e spazio più importante di rigenerazione urbana della città, con un ottimo successo di pubblico.
E non esiste festival senza vincitori: Blind Willow, Sleeping Woman, di Pierre Földes, è il vincitore della 23esima edizione del FFF. Un lungometraggio surreale e denso di simbolismi che dà vita alle storie e ai personaggi di Murakami, contenuti nell’omonima raccolta di racconti. A decretarlo è stata una giuria totalmente femminile, composta da Enrica Capra, fondatrice di Graffiti Doc, produttrice e co-produttrice, Enrica Brocardo, giornalista culturale e dello spettacolo, Anastasiya Verlinska, direttrice del Linoleum Animation Festival di Kiev. Quanto alla giornalista e ricercatrice iconografica Beba Gabanelli, ha assegnato il Premio Green Future, per l’opera maggiormente legata alla sostenibilità e al futuro. È invece CINECA ad avere individuato il vincitore del Premio New Frontiers, dedicato ad opere innovative per ambienti immersivi, AR o VR, e mixed media.
Con la premiazione si chiude la prima parte del festival, che proseguirà a Modena dal 24 fino al 26 novembre, con una serie di proiezioni – tra cui quelle dedicate ai film e corti vincitori – eventi e laboratori.
I lungometraggi
Vince all’unanimità Blind Willow, Sleeping Woman, opera francese dall’anima giapponese, che segue il principio secondo cui "Ciò che vedi con i tuoi occhi non è necessariamente reale". Il regista Pierre Földes adatta magistralmente la poetica di Murakami, e - come si legge nelle motivazioni - “esplora gli interstizi tra realtà e illusione e ci guida nei meandri del realismo magico dell'autore, oltre ad avere uno stile di animazione molto curato, che attraversa abilmente i momenti di transizione nella vita dei personaggi principali”.
Il secondo posto è stato assegnato ad Art College 1994, di Liu Jian, un diario di formazione ambientato trent’anni fa in un'accademia d'arte cinese. La giuria ha apprezzato il tema - il ritratto di un giovane artista alle prese con il materialismo e la censura - abbinato alla semplicità del tratto grafico e alla sofisticatezza del lavoro sonoro. Emerge “una narrazione toccante e universale che aggiunge una figura indimenticabile alla galleria degli artisti maledetti di tutti i tempi”.
International Shorts Competition
Oltre 80 i lavori provenienti da tutto il mondo presentati in concorso al Future Film Festival. Il premio di Miglior cortometraggio va a La Perra di Carla Melo Gampert: un’opera, si legge nelle motivazioni, che approfondisce la natura delle relazioni genitore-figlio, esplora il desiderio sessuale senza limitazioni e affronta le difficoltà incontrate dalle donne in una società dominata dagli uomini.
Al secondo posto troviamo Way Better di Skirmanta Jakaitè, corto lituano che in pochi minuti, e con un linguaggio visivo originale – fatto di piccoli dettagli abbinati a un lavoro sonoro convincente – ritrae il senso di isolamento del mondo contemporaneo, alle prese con compulsioni e riti del consumismo.
Premio Green Future
Il Future Film Festival premia la capacità di proiettarsi verso un futuro – di volta in volta, temuto, o desiderato – e quindi in realtà di parlare del presente in termini di critica sociale, economica e culturale. Lo fa attraverso il Premio Green Future, rivolto alle opere che meglio raccontano la sfida rappresentata dalla sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente. È stata la giornalista Beba Gabanelli a segnalare, come primo premio tra i lungometraggi, Four Souls of Coyote, di Aron Gauder, un'avventura epica sul mito della creazione dei nativi americani, “che denuncia la sistematica rapina che operiamo ai danni del nostro Pianeta, frutto della cecità, dell'ingordigia e dell'avidità, o meglio, come suggerisce il film, dell'incapacità di trovare il proprio posto nel ciclo della vita”. Tra i corti emerge invece Snail Away di Juliet Campfens, che “riesce, con poche e deliziose inquadrature, a mostrare la disturbante bruttezza di alcune zone urbane, e al tempo stesso ci suggerisce di guardare alle soluzioni ecologiche, ergonomiche e geniali che la Natura, se così si può chiamare, sa trovare per risolvere i problemi”.
International Series Competition
In gara, quest’anno, anche 5 serie animate presentate al pubblico: un formato in “pillole” per contenuti dalla grande creatività. La serie vincitrice è Kididoc di Raoul Magrangeas, versione animata di una celebre serie di libri pop-up che sa catturare l’attenzione dei giovani spettatori.
Premio New Frontiers
Al confine tra presente e futuro si pongono le opere che hanno partecipato al concorso New Frontier, dedicato alle proposte immersive in realtà aumentata o con i visori VR e alle varie proposte legate a piattaforme e mixed media. CINECA ha assegnato il primo premio a From The Main Square di Pedro Harres: l’esperienza interattiva VR che attraverso un collage di assurdità urbane, a volte divertenti e a volte brutali, racconta i danni della polarizzazione politica e del collasso ambientale, “è un racconto che affronta temi di interesse sociale con uno stile grafico leggero ma efficace e delle scelte di regia che utilizzano al meglio le possibilità della realtà virtuale”.
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TESTIMONIANZE DEI BENEFICIARI

"Si chiude il 23esimo Future Film Festival, con un’edizione che ha puntato più che mai al coinvolgimento di un’ampia platea di pubblico. La locandina, a cura di Mr Jose, si è posta come una dichiarazione di intenti, essendo basata sull’AI: realizzata con Midjourney e migliorata con Photoshop, ha raccontato un festival che abolisce i confini e integra poli opposti: umano e post-umano, naturale e artificiale, artigianale e tecnologico, reale e virtuale.
È così che il FFF ha saputo riunire appassionati di animazione indie, studenti, illustratori, narratori, studiosi, sperimentatori e curiosi, che, come tanti fili colorati, si sono intrecciati per dare corpo a una programmazione articolata che si è estesa su otto giorni e su due città, Bologna e Modena. Novità di quest’anno, il format: per la prima volta il Festival ha traslocato in un’unica sede, a Bologna, il DumBO. Al Binario Centrale sono stati creati un open stage aperto a incontri e masterclass, una sala cinematografica silent con le cuffie, uno spazio per i workshop, una sala dedicata ai cortometraggi, un’area per la realtà virtuale e aumentata fino agli spazi recruiting e gaming. Nello spazio di rigenerazione urbana più importante della città e luogo elettivo di collettivi multidisciplinari, laboratori artistici e progetti sperimentali, il Future Film Festival si è integrato perfettamente e ha espresso al meglio la sua natura ibrida e sperimentale".