Azioni modulate in corso di progetto. Le azioni seguenti nascono in corso di progetto nel momento in cui è apparsa chiara la difficoltà nel periodo post pandemia, da parte dei ragazzi, di vivere momenti di socialità informale, non strutturati. In particolare, il rapporto con le famiglie, ci ha messo in contatto con ragazze e ragazzi molto fragili che avevano difficoltà ad uscire di casa e mostravano i segnali di un progressivo ritiro sociale. - Coloriamo la primavera. Una volontaria che pratica l’hobby della pittura ad acquerello, supportata da altri volontarie e dall’educatrice, ha organizzato due pomeriggi di pittura ad acquerello. L’iniziativa, svolta all’aperto (per mantenere comunque le condizioni di sicurezza sanitaria) ha visto una partecipazione numerosissima (30 ragazze e ragazzi dai 6 agi 13 anni). È stata una delle prime attività di contatto con il territorio per 4 bambini ucraini neoarrivati, segnalati dalla Caritas, che tramite il disegno sono riusciti a viver momenti di socialità con i pari. Volutamente questa attività è stata pensata senza l’obbligo della prenotazione, ma scegliendo una diffusione per passaparola, per valorizzare la relazione diretta come prima linea di coinvolgimento e partecipazione. Due tiri a canestro -Durante la pandemia, gli spazi aperti dell’oratorio sono stati, per motivi di sicurezza sanitaria, poco frequentati. Abbiamo osservato che i numerosi ragazzi e ragazze che abitualmente giocavano in maniera strutturata e non, per molto tempo non sono tornati a frequentarli. Tra questi adolescenti sono stati intercettati alcuni casi di ritiro sociale. Proprio da questa difficoltà di ricomporre una socializzazione informale siamo partiti proponendo dei pomeriggi di basket. Un adulto competente ha guidato i ragazzi e le ragazze nell’apprendere i fondamentali di questo sport. L’insegnamento non ha voluto strutturarsi in tornei o squadre ma ha seguito la libera frequentazione dei ragazzi che via via hanno ripreso, in modo più o meno costate a riabitare il campo dell’oratorio ritrovandosi per fare due tiri a canestro e per stare insieme. Si intende rafforzare questa azione, istituendo un pomeriggio a settimana dedicato al basket, intendendolo, come occasione di mediazione per la socializzazione. Inaugurazione del muro “San Barto”. Durante la pandemia, i ragazzi hanno frequentato un laboratorio di lettering tenuto dall’associazione “Fuori dal Tunnel”. Gli incontri, suddivisi in apprendimento delle tecniche ed esplorazione della città, si sono conclusi con la progettazione e realizzazione dei un murales su un muro della Parrocchia. Il Murales “SAN BARTO” è il primo benvenuto per chi raggiunge la Parrocchia da via Marco Polo, e via della Beverara. I ragazzi hanno raccontato l’oratorio tramite le attività a cui partecipano o che conoscono: i compiti, il tè delle donne, lo sport nel campetto da basket, il mercatino dell’usato, il cibo, gli scout. La realizzazione di questo murales ha coinvolto i ragazzi in giornate di azione civica di pulitura dei muri e degli spazi insieme al comitato di Civicamente e Lame che, insieme ai realizzatori alla biblioteca e alla comunità ha partecipato all’inaugurazione. Il Muro San Barto è una forma di appropriazione e riqualificazione dello spazio limotrofo alla parrocchia che è spesso oggetto di atti di vandalismo e incuria. Coltiviamo la speranza che il muro San Barto sia solo una prima opera contro questo “disamore” dei luoghi che ancora colpisce la comunità.