I PORTICI Patrimonio di cultura e di identità

Settore in cui opera l'ente
Arte, attività e beni culturali
Città in cui opera l'ente
Bologna
Tipologia ente

Associazione di promozione sociale

Social

IL PROGETTO

I portici di Bologna rappresentano un importante patrimonio per la città e ne sono simbolo insieme alle numerose torri. Non esiste al mondo un'altra città che abbia tanti portici quanto Bologna: tutti insieme i porticati misurano più di 38 chilometri di lunghezza solo nel centro storico, raggiungendo i 53 km con quelli fuori porta. È per questa ragione, per la loro rilevanza artistico-culturale, che i portici bolognesi sono un bene che è riuscito ad ottenere la candidatura italiana come patrimonio dell'umanità.
Nella nostra città, per i bolognesi, i portici non rivestono unicamente la funzione di arredo architettonico e di utile struttura per ripararsi dalle intemperie o dal sole, ma hanno da sempre assunto anche il ruolo di punto di incontro, di spazio dove gruppi di cittadini e amici si danno appuntamento. Sono anche il luogo sul quale si aprono bar, ristoranti, negozi, teatri e cinema. In poche parole, rappresentano anche una parte importante della realtà culturale ed economica di Bologna.

I Portici Bolognesi da pochi mesi sono Patrimonio dell’umanità. Per celebrare il riconoscimento dell’Unesco, le associazioni fotografiche TerzoTropico-APS e Tempo e Diaframma APS in collaborazione con il Comune di Bologna e con Confcommercio ASCOM, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo e Gruppo Hera hanno ideato e allestito una mostra fotografica, che ha avuto anche il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Bologna e dell’ordine dei giornalisti. La mostra stata esposta dal 10 Dicembre al 29 Gennaio presso QR Photo Gallery, in via Sant’Isaia 90 e sarà accompagnata da un Catalogo dal titolo “Portici di Bologna, patrimonio di cultura e identità” (Edizioni Minerva) dove potrete leggere interviste e racconti di bolognesi illustri e sconosciuti. Quali sono le differenze rispetto agli altri lavori già pubblicati sul tema? La mostra e il catalogo non analizzano semplicemente il punto di vista urbano e architettonico, in questo lavoro non si celebrano primati come il portico più lungo, il più alto o il più largo, perché l’occhio attento dei fotografi si è posato sulle persone che abitano, vivono e lavorano sotto e sopra i portici. Cristina Ferri, Luana Gugliotta, Ivano Adversi e Gabriele Fiolo, hanno immortalato i portici nella loro dimensione sociale, più che strutturale. Accanto alle immagini troverete interviste e racconti dei cittadini curate da Lara Mariani e Rita Bartolomei.

- Cristina Ferri, Gabriele Fiolo

L'IMPATTO DEL PROGETTO

Dare un contributo, dal punto di vista iconografico, alla candidatura dei portici presentata dal Comune di Bologna. Mettendo in secondo piano il tema semplicemente architettonico, in quanto questo aspetto è già stato ampiamente documentato e raccontato da altri fotografi, l’idea centrale che è alla base del nostro progetto fotografico è quella di cercare di raccontare i portici dal punto di vista umano e relazionale, raccontare scene di vita quotidiana, per descrivere l’aspetto multiculturale delle realtà e delle persone che vivono, lavorano e convivono sotto i portici. Un modo per raccontare la vita che si svolge sotto i portici e anche i cambiamenti che sono intervenuti negli ultimi mesi. Come conseguenza di questo approccio, quindi, interessare i cittadini alla valorizzazione e alla narrazione di ciò che il portico rappresenta.
Ciò permetterebbe, in ultima analisi, di coinvolgere attivamente gli abitanti di Bologna nel supporto alla candidatura.

TESTIMONIANZE DEI BENEFICIARI

Il valore artistico-culturale dei portici è inscindibile da quello sociale che ha influenzato nei secoli il carattere dei bolognesi. Sono un punto di incontro, un luogo vivo che ospita bar, ristoranti, negozi, teatri e persino cinema. Partendo da questo presupposto, le associazioni TerzoTropico-APS e Tempo e Diaframma APS, che operano nel campo della fotografia con particolare attenzione al reportage sociale e all’evoluzione del territorio, hanno sviluppato questo progetto cercando scene di vita quotidiana, cogliendo i cambiamenti della città. Lo scopo della mostra e del volume fotografico è narrare la vita che fermenta sotto i portici. Non solo quelli dichiarati Patrimonio dell’umanità, sia chiaro. Il loro sguardo ha viaggiato lungo tutto il centro storico e anche in periferia. I portici di Bologna sono uno stile di vita. Un luogo che attraversa l’intera città, in cui condividere i momenti della quotidianità, in qualsiasi condizione climatica. Sono nati secoli fa per prolungare lo spazio abitativo privato, oggi sono classificati come proprietà privata ad uso pubblico e rappresentano un modello sociale di integrazione e comunicazione unico.