Il progetto “IMPARARE AD ABITARE (ANCHE CON IL CORONAVIRUS). Progetti abitativi per persone con disabilità intellettiva” ha coinvolto 15 persone con disabilità come beneficiarie dirette. Le restrizioni collegate al procedere della pandemia hanno costituito una limitazione all’ampliamento della platea dei beneficiari diretti. La conferma dei partecipanti iniziali è, tuttavia, una riconferma della fiducia nell’operato della Fondazione Dopo di Noi da parte dei familiari che si sono sentiti liberi di affidare i figli nonostante la forte percezione di “rischio” che il contesto storico imponeva.
450 Sono stati gli interventi educativi finalizzati al miglioramento della percezione delle autonomie da parte dei partecipanti con disabilità.
Esiti in sintesi: Dalle verifiche periodiche e dall’andamento delle valutazioni condotte su ogni partecipante è stato rilevato per tutti un aumento dell’autostima, una gratificazione e una percezione del sé adulto puntuale e consapevole. L’aspetto sicuramente più significativo è che il progetto ha portato il 22% dei partecipanti a valutare la prospettiva di un nuovo passo verso l’indipendenza. Tre dei beneficiari del progetto, infatti, al termine si sono dichiarati e sono stati considerati pronti per andare a vivere fuori da casa, permettendo l’avvio di un nuovo appartamento.
Il gruppo di lavoro era costituito da un team di 8 educatori professionali qualificati identificati dalla Fondazione Dopo di Noi e supportati da un coordinatore dei progetti educativi e da un responsabile di progetto.
Indicatori: Come indicatore dell’andamento del progetto ci siamo riferiti a una scheda di valutazione interna SCAVA (scala di valutazione autonomia) che è stata redatta per ogni singolo beneficiario del progetto in ingresso e in itinere è stata ricompilata secondo le necessità di rivalutare per il progetto educativo individuale (Pei).
Dopo due anni di sospensione, gli obiettivi non sono mutati ma sono semplicemente stati posposti a causa dell’interruzione del lavoro.
Incontri individuali e di gruppo con le famiglie, e incontri individuali e di gruppo con i soggetti interessati sono stati gli strumenti di valutazione.
Un indicatore importante per definire il grado di soddisfazione personale di ogni beneficiario e il coinvolgimento nel progetto è legato al numero delle partecipazioni effettive ai fine settimana, percentualmente vicino al 100%. Esplicita quindi la volontà e il desiderio di partecipare, il benessere che si respira all’intero di ogni singolo gruppo.
Punti di forza: La creazione di un gruppo appartamento rappresenta una risorsa perché mette in atto dinamiche di cooperazione a supporto fortemente motivanti che si traducono nella maturazione di processi organizzativi complessi legati alle esigenze del gruppo stesso. Nello specifico il benessere di ogni singolo partecipante diventa interesse comune e stimolo per una pianificazione in qualche modo accurata della routine all’interno degli appartamenti.
Abbiamo proposto le uscite all’aperto ed educativa a distanza durante tutto il periodo di sospensione delle attività dell’appartamento “Casa Fuoricasa” disposto dal Servizio di Salute Pubblica a causa delle norme covid. Questi hanno permesso di mantenere vivo il legame con le figure di riferimento, tra i ragazzi e le famiglie e per monitorare lo stato di benessere psico fisico minato dalla pandemia. Durante questi incontri venivano assegnati dei compiti pratici affinché i ragazzi potessero sperimentare le autonomie acquisite.
Dopo la pandemia quando i gruppi sono rientrati nell’appartamento gli interventi a supporto degli educatori professionali sono stati di tipo osservativo. La finalità era quella di valutare se gli apprendimenti raggiunti fossero stati mantenuti anche nel periodo di sospensione del progetto.
Fin da subito abbiamo rilevato che solo uno dei partecipanti aveva perso le autonomie di base per una regressione fisiologica legata all’età e allo stato di salute.
I partecipanti di ogni gruppo hanno manifestato coralmente il desiderio di riprendere con costanza il progetto e in alcuni casi anche il desiderio di aumentare la presenza in appartamento fino alla voglia di andare a vivere da soli.
Impatto forte sulle famiglie beneficiare indirette: rilevato attraverso incontri di gruppo e individuali in itinere e anche a distanza che hanno permesso di rimandare alle famiglie l’immagine di adultità dei figli e rinforzarla in modo che anche a casa venisse consolidata la nuova consapevolezza raggiunta. Questi incontri rappresentano momenti cruciali in cui si lavora anche gradualmente sul distacco tra genitore e figlio. Contestualmente è stato condotto anche un percorso di preparazione al distacco che ha messo in gioco tematiche complesse come la paura della perdita del ruolo genitoriale e più profondamente della morte e gli orizzonti che questa potrebbe disegnare sul destino del proprio figlio con disabilità.
Report: tre famiglie del gruppo hanno fiducia ma continuano a leggere in maniera distorta il weekend educativi più come sollievo per loro o momento ludico per il figlio.
Indicatore della fiducia dei familiari nei confronti della Fondazione è che quando i figli sono coinvolti nei weekend, i familiari si prendono quel momento di libertà e serenità a cui hanno agognato per tanto tempo.
D’altro canto, anche i partecipanti dei progetti manifestano l’esigenza di avere dei momenti al di fuori dal nucleo familiare in cui sentirsi liberi, mettersi in gioco, divertirsi. Questo ha determinato un miglioramento della percezione del sé adulto per la persona con disabilità manifestato esplicitamente a parole sia nelle interviste condotte a fine progetto sia nei momenti di condivisione e confronto con gli altri membri del gruppo appartamento. Le famiglie stesse ci riportano che i propri figli manifestino di essere più autodeterminati ed esplicitino il desiderio di essere coinvolti in prima persona nelle decisioni che li riguardano.
L’aspetto sicuramente più significativo del semestre di chiusura di questo specifico progetto è rappresentato dal fatto che tre dei 15 partecipanti usciranno di casa sono in procinto di intraprendere un percorso di indipendenza. Il 5 novembre scorso l’incontro con i familiari e il confronto tre dei beneficiari del progetto ha portato alla proposta di avviare un nuovo progetto abitativo stabile. Accolta con grande entusiasmo sia dai diretti interessati che dalle famiglie.