LA CURA DELLE PAROLE. Laboratorio al Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna

Settore in cui opera l'ente
Arte, attività e beni culturali
Città in cui opera l'ente
Bologna
Tipologia ente

Associazione culturale

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IL PROGETTO

Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni, registi e direttori artistici di Archivio Zeta, conducono dal 2014 un laboratorio teatrale al Policlinico Sant'Orsola di Bologna presso il reparto di SSD Oncologia Ginecologica del Policlinico in collaborazione con la dott.ssa Lucia Polpatelli (psiconcologa), dedicato alle pazienti in cura, al personale, ai familiari. Il laboratorio si svolge con cadenza settimanale con il coinvolgimento di altri professionisti/e oltre ai registi (un musicista, una coreografa, un poeta), tutti coordinati dalla dott.ssa Polpatelli, affinché si possa costruire una vera e propria squadra che lavori alla “cura delle parole” attraverso l’ascolto, il movimento, la parola. Seguono il lavoro anche due studentesse dell’Università di Bologna. Il laboratorio ha lavorato negli anni sulla "cura delle parole" e sulla delicatezza dei gesti e ha prodotto diversi spettacoli. Nel corso degli anni è stato possibile osservare come questo lavoro sulla “cura delle parole e attraverso le parole” sia stato utile per affrontare la malattia e gestire il dolore, per condividere le difficoltà e trovare un nuovo equilibrio. Il laboratorio infatti chiede alle partecipanti la forza della non rassegnazione e si prende cura del corpo attraverso un delicato percorso di consapevolezza legato alla respirazione, ai gesti, al contatto fisico e mette in relazione il corpo con le emozioni che scaturiscono dalle parole.

La Cura delle parole è un percorso che va oltre il laboratorio teatrale, in cui l’uso del corpo è arrivato a condensare la vita di relazione, l’emotività e gli affetti. Le emozioni nascono nel corpo e dal corpo, mentre i sentimenti dipendono da e richiedono l’elaborazione mentale. E in questa avventura ascoltare il corpo divenuto teatro dell’anima è diventato anche ascoltare l’anima.

- Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni

L'IMPATTO DEL PROGETTO

La valutazione delle dimensioni psicologiche e sociali della malattia sul paziente oncologico e la ricaduta del lavoro fatto grazie al laboratorio teatrale viene fatta con l'aiuto della dott.ssa Lucia Polpatelli (psiconcologa) che segue e coordina tutto il percorso. Occuparsi anche delle implicazioni psicologiche del cancro non significa banalmente “umanizzare” la medicina: significa soprattutto adottare un approccio multidisciplinare alla malattia, dando spazio all’idea che il paziente si adatta e risponde meglio alle terapie se ci si fa carico anche del suo benessere psichico. Le terapie complementari in oncologia possono, in quest’ottica, divenire un aiuto/risorsa avendo come obiettivo il “prendersi cura” della persona, cooperando e accostandosi alla medicina convenzionale, conquistando evidenze scientifiche di efficacia ed offrendo uno spazio dove la fatica e la sofferenza della malattia possano essere comunicate e rielaborate. Sempre più oggi si può parlare di “medicina integrata”, in cui si prospetta un cammino comune multidisciplinare che miri anzitutto a dare priorità alla dignità della persona sofferente. Una nuova cultura quindi, una nuova visione della salute orientata soprattutto verso la qualità della vita.