La Taverna del Castoro: un TRIS di bontà!
Settore in cui opera l'ente
Educazione, istruzione e formazione
Educazione, istruzione e formazione
Città in cui opera l'ente
Zola Predosa
Bologna
Casalecchio di Reno
Anzola dell'Emilia
Zola Predosa
Bologna
Casalecchio di Reno
Anzola dell'Emilia
Tipologia ente
Cooperativa Sociale di tipo A+B
Sito Web
http://www.cimcoop.it
http://www.cimcoop.it
IL PROGETTO
Il progetto ha riguardato la ristrutturazione dei locali dedicati alle attività del ristorante solidale "La Taverna del Castoro" della cooperativa sociale CIM. Il ristorante, coerentemente con gli scopi sociali della cooperativa, offre opportunità occupazionali e formative a persone con disabilità e/o svantaggiate. I lavori di ammodernamento hanno consentito di potenziare l'offerta formativa e lavorativa, oltre che abbattere le barriere architettoniche. Se l'ampliamneto della cucina offre la possibilità di un contesto lavorativo più agevole, la razionalizzazione degli sapzi consente di ospitare un maggior numero di clienti, in risposta alla crescente richiesta.
CIM è impeganta dal 1988 nella promozione umana, sociale e culturale di persone fragili. Lo strumento principale per raggiungere tale obiettivo è il lavoro, grazie al quale le persone acquisiscono un proprio status sociale, attraverso il quale cresce la consapevolezza della propria dignità, unicità, importanza.
- Remo Sirignano
L'IMPATTO DEL PROGETTO
Oggi il ristorante, grazie alla ristrutturazione, è in grado di offrire 14 percorsi di educazione al lavoro (contro i 7 precedenti) e 90 coperti vs i 32 precedenti. In termini di offerta lavorativa, il progetto ha consentito di assumere 1 nuovo giovane lavoratore a dicembre 2021, cui si aggiungerà una nuova lavoratrice a luglio 2022. Grazie all'ascensore installato nella casa colonica che ospita il ristorante, anche le persone con ridotta mobilità possono accedere alle sale del piano superiore.
TESTIMONIANZE DEI BENEFICIARI
Racconta qualcosa di te. Mi chiamo R. ho 33 anni e vengo da Crevalcore. Ho studiato fino alla terza media poi ho fatto dei corsi per lavorare. Da quanto tempo lavori in CIM? Ho iniziato a lavorare a gennaio di quest’anno. Come hai iniziato in CIM? Quando ho iniziato, apparecchiavo e sparecchiavo, e mettevo a posto tante altre cose. Prima di questo lavoro, facevo cose con i computer; scrivevo ed inserivo dei dati. Poi dopo ho lavorato in una cucina a Sant’Agata e facevo le pulizie. Di cosa ti occupi ora? Adesso alla CIM faccio tante cose; apparecchiare e sparecchiare, portare da mangiare, mettere a posto le stanze di sopra. Che significato ha per te il lavoro? È importante lavorare per guadagnare, però a me piacerebbe lavorare di più in sala. Ora sto in tirocinio ma vorrei lavorare sempre qua, in sala, anche dopo dicembre. Pensi che la CIM ti abbia dato possibilità “diverse” rispetto ad altri posti di lavoro? Qui ci sono amici, mi trovo bene anche con i clienti. Mi piace molto stare qua, fare cose; sono molto contenta di stare qui, sono felice. Che desideri hai per il futuro? Boh. Voglio lavorare qua e mi piacerebbe andare al mare in vacanza.
Racconta qualcosa di te. Mi chiamo E. ho 49 anni. Da quanto tempo lavori in CIM? In CIM sono entrata il 16 marzo 2016. Come hai iniziato in CIM? Nel 2016 facevo la sguattera alla Maison. Nel 2017 sono venuta alla Taverna del Castoro come lavapiatti. Dopo, nel 2018, mi hanno fatto un contratto a termine come cameriera perché un ragazzo che faceva il cameriere era andato via, allora hanno preso me. Prima ero tirocinante invece adesso sono a contratto indeterminato; 3 ore per 4 giorni alla settimana. Sono una lavoratrice: sono stata assunta il primo gennaio 2019. Di cosa ti occupi ora? Adesso prendo gli ordini, faccio l’accoglienza e sono anche l’addetta alla mensa. Che significato ha per te il lavoro? Dignità, indipendenza (2 parole importanti). Per me il lavoro è tutto; quando c’era la pandemia stare a casa mi faceva stare male, mi annoiavo. Il lavoro ti dà dignità; se ti trovi fuori casa, senza lavoro, sei finito, non sei niente. Cosa è cambiato nella tua vita con il lavoro? C’è un fatto personale. Nel 2013 mi sono ritrovata fuori di casa; ho perso il lavoro, ho perso tutto, ero diventata un numero e non ero considerata come persona, anzi pensavano tutti che io volessi solo i soldi. Io non voglio vivere sulle spalle degli altri, io voglio lavorare. Il lavoro è l’unica cosa che ti salva, la salute mentale e la salute fisica. Poi è arrivato il cancro quando la Taverna ha riaperto dopo la pandemia ed io mi sono messa in malattia perché non ce la facevo più. A me il lavoro mi salva perché in quelle ore non penso a niente, penso solo a lavorare; i problemi di casa stanno fuori, i problemi di salute stanno fuori. Pensi che la CIM ti abbia dato possibilità “diverse” rispetto ad altri posti di lavoro? Qua mi trattano da persona normale. Io ho un’amica che con il cancro ha perso il lavoro, invece a me hanno detto: “Eleanna a te il lavoro non lo toglie nessuno”. Qua c’è molta umanità, c’è attenzione; Danila e gli altri non mi hanno abbandonata. Io ringrazio tutti per questo. Che desideri hai per il futuro? Io non faccio progetti per il futuro perché oggi sono qua e domani non lo so. Vorrei un po’ di tranquillità. Il lavoro un po’ me la dà; io ho dormito per strada e ti dico che il lavoro ti salva davvero.
Racconta qualcosa di te. M. 47 anni. Emiliana però avevo un nonno che era delle Marche…o dell’Abruzzo, non mi ricordo. Da quanto tempo lavori in CIM? A fine giugno è un anno. Come hai iniziato in CIM? Sono entrata come tirocinio formativo e tutt’ora sono in tirocinio formativo. Ho iniziato facendo un po’ di tutto; pulisco, sparecchio, apparecchio. Di cosa ti occupi ora? Continuo a fare tutto, però adesso affianco pure una ragazza nuova, una che è appena entrata. Che significato ha per te il lavoro? Lavorare è riempire la giornata, e per me è importante non annoiarmi. Poi sì, i soldi: senza entrate niente casa, niente di niente. Cosa è cambiato nella tua vita con il lavoro? È cambiato tanto; per prima cosa mi tiene impegnata, e a me serve essere sempre impegnata. Pensi che la CIM ti abbia dato possibilità “diverse” rispetto ad altri posti di lavoro? Qua vedo molto ascolto, e più rispetto che in altri posti. Sembra una famiglia, cosa che in altri tirocini non è così. Mi ricordo che avevo una capa sempre pronta ad ascoltarmi però il posto non era come questo. Non voglio parlare male eh; in quel posto comunque è andata bene, anche oggi ci sentiamo con i vecchi colleghi però mi hanno dovuta mandare via perché non ci stavano abbastanza soldi. Che desideri hai per il futuro? Io spero di essere assunta qua, poi si vedrà, certo. Vorrei un po’ di stabilità; non è il sogno della vita però è quello che vorrei adesso. Sarei contenta proprio perché lavoro, mi trovo bene qua e non mi annoio, e la noia per me è molto pericolosa.
Racconta qualcosa di te. D.ho 27 anni e vengo dalla Cina. Sono in Italia da 9 anni. Da quanto tempo lavori in CIM? Da un anno e mezzo. Come hai iniziato in CIM? Ho iniziato per imparare a fare la cameriera. Di cosa ti occupi ora? Faccio l’accoglienza, faccio la runner e i caffè. Porto le cose ai tavoli, apparecchio e sparecchio; imparo tante cose. Adesso sto vicino a Danila quando prende gli ordini, sempre per imparare. Che significato ha per te il lavoro? Lavorare è molto importante; mi fa conoscere le persone, mi fa imparare qualcosa per la vita e poi perché così posso studiare. Pensi che la CIM ti abbia dato possibilità “diverse” rispetto ad altri posti di lavoro? Sì, qua mi vogliono bene, mi aiutano. A casa ho una situazione grave e non lo so come mi possono aiutare però. Mi piace comunque venire qua a lavoro. Che desideri hai per il futuro? Adesso il mio sogno è finire le scuole superiori e imparare l’italiano.