PeOPLE: Percorsi Oltre PreGiudizi Limiti Esclusione

Settore in cui opera l'ente
Volontariato, filantropia e beneficenza
Città in cui opera l'ente
Bologna
Tipologia ente

Associazione di volontariato

Social

IL PROGETTO

L'oratorio Davide Marcheselli da anni rappresenta un importante presidio educativo e solidale, all'interno di un territorio che ha grandi potenzialità ma anche evidenti e strutturali fragilità. Posto all'interno di una comunità multiculturale nel comprensorio della zona lame del quartiere Navile, questo luogo è al centro del transito di differenti appartenenze culturali con le quali quotidianamente si co-costruiscono pratiche di accoglienza e di reciproco aiuto. La varietà di appartenenze geografiche si interseca con una diffusa povertà socio-economica. È un territorio complesso definito da una notevole concentrazione di fattori di esposizione a disagio e fragilità sociale con insediamenti di edilizia popolare, di transizione ed emergenza abitativa (Beverara 129) e siti informali abitati da famiglie nomadi all’interno di spazi della comunità stessa e nelle zone limitrofe. In questo contesto l'Oratorio ha intenzionalmente superato i confini della propria comunità di culto, in una direzione sempre sensibile alla complessità multiforme del contesto. Il progetto People percorsi oltre pregiudizi e limiti è stato un intervento in una realtà multiforme, nella quale è indispensabile ragionare in termini di comunità. L'estrema diversità, espone tutti al rischio di vivere, parafrasando Calvino, in un inferno in cui i pregiudizi, le paure e gli interessi individuali prevalgano sull'umano bisogno di vivere insieme. Le azioni del progetto, conclusosi ad Agosto, hanno agito in senso contrario, creando occasioni concrete per stare e costruire insieme. Generalmente si può suddividere la realizzazione in due fasi, una lineare svoltasi da settembre a febbraio e una fase di riprogrammazione in itinere iniziata in marzo. In ragione delle norme anticovid non è stato possibile svolgere alcune azioni: il campo estivo Sconfinati, la festa di fine anno e l'Estate Ragazzi. Nuove forze però si sono attivate durante il periodo di emergenza e hanno reso possibile la realizzazione di altre attività in qualche modo compensative. Per chiarezza descriveremo le azioni e le modalità eventuali di riprogettazione, indicando i beneficiari diretti
Azione Consolidamnto della rete territoriale. Il dialogo costante con le altre realtà del territorio ha permesso di svolgere (fino a febbraio) un piano di attività rivolte ai ragazzi variegato e ben articolato. Con il sopraggiungere dell'emergenza sanitaria, l'attenzione si è spostata sulle famiglie e l'oratorio ha incrementato l'attività di distribuzione viveri, confrontandosi e rendendosi disponibile con il Centro Civico Borgatti ove è sorto un temporaneo punto di distribuzione alimenti, con le Cucine Popolari, con la Coop per il ritiro e la distribuzione dei Brutti ma buoni. Rispetto alla rete già esistente, durante l'anno si sono strutturate importanti collaborazioni con l'associazione comunità papa Giovanni XXIII, con l'ufficio UEPE(Ufficio esecuzione penale esterna), con l'Ufficio Servizio Sociale Minorennidel Ministero della giustizia Minorile di Bologna e con l'associazione Diversa/mente.L'associazione Comunità Papa Giovanni XXIII ha richiesto e ottenuto dalla Caritas parrocchiale la distribuzione quindicinale di alimenti per sostenere 10 ragazze vittime di tratta e grave sfruttamento lavorativo inserite in percorsi di tirocinio- lavoro che con il sopraggiungere dell'emergenza sanitaria si sono trovate in difficoltà economiche. La parrocchia ha accolto, su richiesta dell'UEPE un adulto, per lo svolgimento del programma di pena preventiva esterna e ha supportato un minorenne nel percorso di messa alla prova. Il panorama degli attori volontari è molto cambiato. La pandemia ha modificato sensibilmente le possibilità concrete e le modalità di svolgere volontariato. Nel panorama parrocchiale, una larga fetta di persone over 65 non ha più potuto, per ragioni di sicurezza, svolgere attività di volontariato. Di conseguenze, a fronte di esigenze mutate ma sempre più complesse e numerose, c'è stata la necessità di cercare all'interno del tessuto comunitario, nuove energie. Un grande aiuto è venuto soprattutto dalla fascia 30-40 anni e dai ragazzi ( alcuni scout) che si sono resi disponibili per servizi a domicilio (ritiro e consegna farmaci), per un aiuto a genitori in difficoltà con i dispositivi della DAD ( è stato reperito e consegnato un tablet ad una famiglia che ne era sprovvista, permettendo ai 3 ragazzi di poter seguire le lezioni a distanza). Tra i nuovi volontari anche dei beneficiari degli aiuti Caritas che hanno svolto al distribuzione a domicilio per tutto il periodo di forte emergenza ( febbraio-maggio) e che ad oggi fanno parte della Caritas Parrocchiale, portando nuove idee e buone prassi. Le famiglie sostenute sono passate da 60 prima del Covid a 96 durante la pandemia. A queste nuove energie si aggiunge anche l'impegno eccezionale del piano freddo: fino al 1 aprile i volontari per l'emergenza freddo hanno continuato a provvedere alle esigenze degli ospiti.Per sostenere i nuovi volontari ma anche quelli momentaneamente in panchina si è preso contatto con l'associazione Diversa/mente che ha offerto, durante la pandemia, la possibilità di sostengo psicologico rivolto ad operatori del volontariato. Per l'organizzazione di “Vite in dialogo” secondo ciclo di incontri sui temi dell'intercultura, quest'anno dedicato al tema del viaggio, la Parrocchia è entrata in contatto con numerose realtà con le quali sarà interessante riprendere il dialogo non appena la situazione di emergenza sanitaria lo renderà possibile.
Azione Doposcuola: nel periodo ottobre-febbraio ragazzi di età compresa tra 11 e 14 anni hanno frequentato per 3 pomeriggi a settimana l'oratorio. Il progetto doposcuola che mira primariamente alla socializzazione prevedeva l'arrivo dei ragazzi all'uscita da scuola, la consumazione di un pasto preparato da volontarie, per il quale viene richiesto un contributo di 4€, e poi lo svolgimento dei compiti divisi in gruppi. Erano 37 ragazzi di cui 7 inviati dalla Caritas e 4 dai servizi completamente a titolo gratuito. Uno dei ragazzi inviato dai servizi di quartiere, è stato inizialmente introdotto da un accompagnatore che lo affiancava durante l’ora del doposcuola. Lo scopo di questo accompagnamento era quello di seguire il ragazzo dal momento in cui usciva da scuola fino al luogo del doposcuola e di farlo abituare gradualmente al contesto. Con il sopraggiungere della pandemia, non è stato possibile continuare ad offrire questo spazio, ma ritenendo comunque importante continuare a supportare i ragazzi e le famiglie, è stata offerta la possibilità di un supporto allo studio a distanza. 5 ragazzi si sono iscritti richiedendo un supporto e una preparazione individuale per sostenere l'esame di terza media. Lo spazio on line, è stato un luogo anche di confidenze e di socializzazione.
Azione Festa di strada fine anno. Era in cantiere una festa di strada per il 6 giugno, il comitato organizzativo composto da 18 volontari parrocchiali aveva già preso contatto con le realtà commerciali territoriali e con importanti realtà associative del bolognese. Purtroppo la sopraggiunta situazione sanitaria ha bloccato, la realizzazione.
Organizzazione e realizzazione di esperienze di volontariato sul territorio. I ragazzi hanno aiutato le volontarie della cucina nella preparazione del pasto per il dormitorio Sabatucci. Un'altra esperienza significativa è stata la conoscenza del mondo dello sport per diversamente abili. Da anni, grazie alla figura di un volontario diversamente abile che supporta nell'aiuto compiti, il tema delle diverse abilità e delle differenze in genere è molto prossimo ai ragazzi. Quest'anno, raccogliendo l'invito del volontario e grazie al supporto di alcuni volontari che hanno accompagnato i ragazzi con i mezzi pubblici, abbiamo partecipato da spettatori ad una partita di hockey in carrozzina. Per loro è stato emozionante e anche destabilizzante affacciarsi al mondo dello sport e della disabilità. A settembre, con la ripresa delle scuole e una ritrovata normalità è iniziata la collaborazione con Civicamente Lame per azioni di pulizia e cura dell'ambiente.
Azione Il tè delle donne. Nel periodo antecedente a febbraio, con cadenza mensile in parrocchia si è tenuto l'ormai consueto “Tè delle donne”, un momento informale in cui scambiarsi idee, preoccupazioni ma anche informazioni sulla salute e prevenzione, guidati da una figura con competenze mediche. Si instaura sempre un clima di grande familiarità e confidenza, nessuna domanda o dubbio sulla salute è banale, nessuna credenza o convinzione viene rifiutata a prescindere ma, se ne discute insieme e, alla fine, quasi sempre si trovano punti di contatto tra diverse culture. Questo momento è molto significativo per la costruzione delle convivenza comunitaria, l'Oratorio da anni ha sposato una linea di abolizione degli spazi dedicati quindi al tè partecipano donne di qualunque età e provenienze e questo permette a molte signore di origine straniera beneficiarie degli aiuti Caritas, di relazionarsi e confrontarsi con le volontarie italiane, abbattendo spesso quelle barriere che si creano nei ruoli di aiuto. É stato previsto un servizio di baby sitter affinché le madri possano partecipare. Tenendo conto delle diverse provenienze geografiche, si è pensato di accogliere i bambini in un ambiente che ne valorizzasse le differenze, così è iniziato “Raccontami una storia” un ciclo di letture di fiabe in lingua. Viene organizzata una merenda con un piccolo laboratorio manuale tenuto da un volontaria dell'Oratorio e con l'ascolto di una fiaba. La lettura animata delle fiabe è affidata alle madri di origine straniera, in genere beneficiarie di aiuti parrocchiali che, in questo modo, hanno la possibilità di rinegoziare la loro posizione di adulto competente nella comunità, uscendo fuori dall'etichetta di persone bisognose e ponendosi invece come chi può restituire in altre forme ciò che ha ricevuto. Alla fine la comunità vive di questa banca di saperi, di saper essere, che è la migliore strada per combattere pregiudizi e forme di esclusione.
Azione: Incontri dedicati al tema della mondialità e dell'intercultura.Quest'anno era stata organizzata la seconda edizione del ciclo “Vite in dialogo” declinato sul tema dello spostamento come “Storie di viaggio” . Si sono tenuti solo due degli incontri previsti a causa della sopraggiunta situazione sanitaria.
Azione: Adesione al Piano Emergenza Freddo. Come ogni anno per l'adesione al piano cittadino per l'emergenza freddo, sono stati messi a disposizione 5 posti letto per senza fissa dimora. L'accoglienza degli ospiti è avvenuta in un momento conviviale, organizzando una cena a cui hanno preso parte i volontari, il parroco, gli operatori dei servizi invianti e gli ospiti. Generalmente un gruppo di 30 volontari dona la sua disponibilità per l'apertura serale e per lo svolgimento di piccole commissioni ( ad esempio accompagnare gli ospiti che lo richiedono in alcuni uffici, o aiutarli con la preparazione di un CV etc..). Come da regolamento gli ospiti possono accedere la sera e lasciano il posto letto al mattino. Con Il sopraggiungere dell'emergenza sanitaria, la Parrocchia ha ritenuto importante tutelare in qualche modo queste persone cosi vulnerabili abrogando temporaneamente obbligo di uscita al mattino. Ha quindi aderito alla proroga ( fino al 1/04/2020).
Azione: Ospitalità in appartamento. “In questi mesi abbiamo accompagnato la famiglia che e' accolta nell'appartamento parrocchiale in momenti belli e brutti. A settembre abbiamo fatto festa con loro per la nascita del loro terzogenito. Poi abbiamo festeggiato il Natale con un pranzo insieme (menu rigorosamente tunisino preparato dai nostri ospiti). Poi, purtroppo per tutti, e' arrivata la pandemia che ha sconvolto le nostre vite. Ancor più' la vita di chi ha in casa un familiare disabile, come nel caso della famiglia che ospitiamo. E' stato bello e importante, crediamo, stare loro vicini.... per come era possibile nei mesi del lockdown. Ora la vita e' in parte ripresa e quindi anche noi abbiamo potuto ritornare a vederci di persona. Assieme al Servizio Sociale stiamo raggiungendo l'ultima delicata fase, quella del loro trasferimento in autonomia. Sappiamo di aver contribuito a superare momenti difficilissimi per questa famiglia e vederli lanciati verso una nuova sistemazione ci ripaga dell'impegno di questo periodo”. (Testimonianza di una volontaria che segue il nucleo ospitato.)
Azione Trekking. Le uscite sul territorio, pensate per la primavera non sono state realizzate. Durante l'estate, in collaborazione con una guida turistica, sono stati proposti ai ragazzi delle medie, due itinerari per conoscere la storia e le bellezze di Bologna: “Frankestein è passato da Bologna” e “Bologna città delle Torri- accesso alla Torre Prendiparte”. Differente ma ugualmente partecipata è stata la visita alla lanterna di San Luca. Nessun mezzo pubblico è stato preso, tutti e tre i tour si sono svolti a piedi, camminando in piccoli gruppi distanziati. I ragazzi hanno rispettato le norme di sicurezza anticovid. Le giornate sono state organizzate in modo tale da pranzare insieme all'aperto con pranzo al sacco e ritornare a casa nel pomeriggio. L'accesso alle uscite è stato sempre fatto su prenotazione. Per i ragazzi e le loro famiglie è stato importate avere un segnale che, in modalità differenti e in sicurezza, era possibile fare delle esperienze. Molti dei ragazzi e delle ragazze,inoltre, non hanno avuto altre esperienze di svago, alcuni perché non hanno fatto il consueto viaggio dai parenti all'esterno, altri, perché la pandemia ha significato perdita del lavoro e/o cassa integrazione per molti genitori. In generale le condizioni economiche di molti dei nuclei della comunità,sono peggiorate durante la pandemia.
Azioni sostitutive di Estate ragazzi. Non potendo offrire un campo estivo ma ritenendo comunque importante mantenere il contatto con le famiglie e i ragazzi è stato definito un calendario di attività comprendenti laboratori manuali ( svolti tutti in osservanza delle norme di sicurezza), uscite sul territorio e cinema all'aperto. L'oratorio, in osservanza alle direttive covid, ha stilato un protocollo sanitario e un'autocertificazione firmati e sottoscritti dalle famiglie. La linea generale è stata quella di svolgere attività all'aperto, in piccoli gruppi con un rapporto educatore- ragazzo in genere di 1:3. Per partecipare è stato necessario prenotarsi. L'oratorio ha predisposto un numero unico per raccogliere le prenotazioni; una volontaria ha svolto funzioni di segretaria e ha mantenuto di fatto la tracciabilità dei presenti. Le attività svolte sono state pensate per fasce d'età. Il Cinema all'aperto è stato suddiviso in appuntamenti per la fascia 4-8, 8-12 e over 12; laboratorio di feltro per i bimbi dai 4 agli 8 anni, laboratorio di falegnameria per ragazze e ragazzi dai 9 ai 13 anni, laboratorio sull'ambiente condotto dalle GEV ( Guardie ecologiche volontarie) e rivolto alla fascia 8-11 anni.
Azione:Caffè Alzheimer sospeso da febbraio. Gli incontri sono stati sospesi a febbraio. I volontari spontaneamente hanno continuato a sentire telefonicamente i familiari dei partecipanti al caffè facendoli sentire meno soli e parte della comunità.
Azione Lab cucina. Dei 4 incontri previsti è stato possibile realizzarne sono uno per ragioni di sicurezza sanitaria. Si è registrata una grande partecipazione dei ragazzi ( il numero delle richieste eccedeva il numero di posti disponibili) e delle famiglie. In particolare questo primo incontro è stato dedicato alla preparazione dei “mini Batbot” dei panini propri della cucina marocchina, preparati da due mamme della comunità insieme ad una volontaria della parrocchia. E' stata una occasione importante per costruire curiosità e d interesse reciproche. Se, infatti, i ragazzi si conoscono e convivono a suola, per molti genitori, soprattutto per chi ha diverse origini, è molto complesso nei ritmi giornalieritrovare occasioni di socializzazione informale con altre famiglie.


"Riuscire a realizzare il progetto PeOPLE, in questo anno così particolare, ha voluto dire comprendere ancora più a fondo il significato del nostro progetto: Percorsi Oltre Pregiudizi Limiti Esclusione. Ripensare e riprogettare, secondo i limiti imposti dall’emergenza sanitaria, ha voluto dire andare veramente contro i pregiudizi, limiti, esclusioni: persone ai margini sono state coinvolte, altre si sono offerte spontaneamente, modalità di intervento che si erano irrigidite si sono sbloccate, contaminazioni etniche e generazionali sono avvenute. Un piccolo passo avanti nel welfare di comunità."

- Don Gianfranco mattarelli, Cristiana Crovetti, Laura Fazi

L'IMPATTO DEL PROGETTO

L'impatto principale è stato quello di affrontare il periodo eccezionale della pandemia continuando a creare reti comunitarie per i ragazzi e le ragazze, le famiglie e , soprattutto per i molti anziani soli del territorio.La comunità si è profondamente interrogata su cosa voglia dire oggi aiutare e su come , in rapporto ai mutati scenari locali e globali, sia necessario ripensare i modi e le pratiche dell'aiuto stesso. Tra le nuove volontarie, V. una ragazza impegnata nella distribuzione di alimenti della Caritas dice “Quello che facciamo accadere cioè la relazione, l'opportunità di un incontro è prioritario rispetto allo scambio concreto di beni.” In questo senso, agiscono le faticose e complesse pratiche del vivere insieme che definiscono una comunità, e ci permettono di scorgere al di là del superficiale “inferno dei viventi” nel quale si infittiscono pregiudizi, esclusioni e limiti per chi è diverso, quello che invece inferno non è, la relazione, l'essere tutti comunque umani.





TESTIMONIANZE DEI BENEFICIARI

Si è creata una circolarità di tempo e possibilità che ha rinegoziato le posizioni di molti membri della comunità (alcuni beneficiari Caritas sono diventati volontari della comunità). Oltre a ricevere il riconoscimento delle famiglie dei ragazzi per le attività estive, molti genitori si sono resi disponibili ad aiutare. Tra le persone vulnerabili aiutate, una signora musulmana ha restituito l'aiuto ricevuto cucendo delle mascherine in dono per tutti i volontari. Il testo che segue riporta la testimonianza del parroco. Nei tempi di crisi emerge ciò che è nascosto, nel bene e nel male. Tempo di rivelazione, dove il volto velato svela il volto! Questa è la lettera che ho inviato ai miei parrocchiani per renderli partecipi di ciò che è successo. ps. la signora è tornata ancora, con altre cinquanta mascherine. Le mascherine... che svelano Questa mattina, verso le 10, sento suonare il campanello. Vado ad aprire: c'è una signora, col velo e la mascherina, e ha in mano una sporta. “Abito qui in zona", dice, "sono una sarta, e ho fatto delle mascherine anche per voi e per chi ne ha bisogno. Appena ne ho fatto delle altre ve le porto”. E mi consegna trenta mascherine, confezionate da lei, ognuna sigillata dentro una bustina di plastica. Rimango sorpreso, incredulo, e anche un po' sospettoso : chiedo se devo dare qualcosa, e mi risponde di no. Mi presento dicendo che sono il parroco. Chiedo se viene a nome di qualcuno, di qualche associazione e mi risponde di no, è una sua iniziativa. Gli chiedo il nome, la ringrazio ancora e ci scambiamo i cellulari “così la avviso quando ho pronte altre mascherine”. Rinnovo il mio grazie e ci salutiamo.Dopo qualche minuto ci scambiamo qualche messaggio, che riporto integralmente, con anche gli errori di digitatura e di grammatica. Buongiorno don Maurizio sono (….) che ti ha consegnato le mascherine appena riesco a farne la contatto grazie e Mille - Grazie (…..)! Sono veramente commosso per la sua sensibilità e attenzione concreta per le persone che sono in difficoltà! Che il Misericordioso la benedica! Vorrei ringraziarla pubblicamente, attraverso i mezzi di comunicazione della parrocchia. Lo posso fare? - Di niente don Maurizio e il minimo che posso fare verso un paese che mi accolto con amore io e mia piccola famiglia senza discriminazioni senza differenze scusa il mio italiano è un po’ scarso comunque io sempre disponibile ad aiutare nel limite dei miei possibilità grazie a te e andrà tutto bene Per il ringraziamento lo po fare anche se volevo lasciare questo gesto discreto tra me e dio voglio chiedere di non nominarmi grazie mille - Grazie (…...)! Non dirò il tuo nome, ma dirò della tua generosità e della tua discrezione che rende tutto ancor più grande agli occhi di Colui che vede ciò che c’è nel cuore! - Perfetto grazie mille