Rifacciamo balotta!?

Settore in cui opera l'ente
Volontariato, filantropia e beneficenza
Città in cui opera l'ente
Bologna
Tipologia ente

Associazione di volontariato

Social

IL PROGETTO

Il progetto intende proporre delle azioni educative rivolte principalmente ad adolescenti con origini anche straniere e italiani e a donne di origine di origine anche straniera e italiane. Si tratta di azioni in cui l’attivazione motoria è subordinata ad un’azione educativa. Per le donne lo scopo è di completare, con buone prassi, la formazione sul tema della salute che si svolge da anni intorno allo spazio del tè delle donne, per gli adolescenti l’attività motoria viene combinata con il recupero e la rigenerazione di spazi urbani. Durante la pandemia le abitudini degli adolescenti sono molto cambiate. Gli spazi comuni dell’oratorio sono, stati inaccessibili durante l'emergenza snaitaria. I ragazzi progressivamente si sono abituati a restare in casa, diventando in alcuni casi dei ritirati sociali. È stato possibile, grazie al rapporto costruito negli anni con le famiglie, agganciare questi ragazzi con azioni di volontariato che, a cadenza settimanale, li ha impegnati fuori di casa, immettendoli in situazioni di socializzazione con i pari sempre mediate da adulti e da azioni pratiche. "Rifacciamo Balotta!?" vuole lavorare sulla riappropriazione degli spazi comuni dell’oratorio, proponendo delle azioni concrete di cura e trasformazione in cui gli adolescenti (di origini anche straniere e italiani) siano protagonisti. Migliorando il comfort degli ambienti comuni, si vuole incentivare la partecipazione e la condivisione. Crediamo che sia importante, nella fase post pandemica, creare le condizioni per cui gli adolescenti si percepiscano come parte integrante di una comunità ma a tempo stesso bisogna avere cura di creare ambienti di risocializzazione “protetti" nei quali cioè, l’adolescente non si trovi subito esposto al dover prendere l’iniziativa con i pari ma possa fare insieme ai pari un’azione mediatrice che diventa occasione per stare insieme e sentirsi utili. Questi interventi vogliono progressivamente ricostruire e rinforzare il senso di autoefficacia che la condizione di ritiro sociale e di immobilità domestica della pandemia ha fortemente minato. L'intervneot intende la rigenerazione anche come messa a disposizione di spazi per ritrovarsi e riprendere una dimensione di gruppo che la pandemia ha drasitmante interrotto. A questo scopo l'oratorio ripristina la disponbilità di spazi per alcune associaizoni e gruppi ( si veda dettaglio azioni).

Consolidamnto della rete territoriale.La pandemia ha messo in luce, l’indispensabilità del lavoro sul territorio come impegno civico e comunitario. Il nostro sforzo resta sempre quello di aprirci al territorio che ci circonda e alle realtà che lo animano. Attalment ela rete territorilae costruita negli anni ingloba relatà di del sociale di natura differente: la Caritas parrocchiale, il gruppo scout Bologna 13, le Gev (Guardie Ecologiche Volontarie), la Biblioteca Cesare Malservisi,l’associazione Civicamente Lame,i Servizi sociali,l’ Ufficio Reti del quartiere Navile, l'associazione Fuori dal Tunnel, Asp Città di Bologna, la Piccola Famiglia dell'Annunziata di Monte Sole. Inoltre è stata confermata positivamente la collaborazione con il Ministero della giustizia minorile di Bologna-ufficio sociale minorenni per il supporto nel percorso di messa alla prova.
Di seguito vengono descritte le azioni di rigenerazione intesa come messa a disposizione di spazi per ritrovare la dimensione di gruppo: Accoglienza sede Scout: il gruppo Scout Bologna 13 si ritrova regolamrnete per le sue attività nei locali dell'oratorio. Accoglienza e sostegno di un nucleo fragile: l'oratorio ha ospitato per quasi quattro anni un nucleo composto da madre, padre e tre bambini di cui uno affetto da un'importnte forma di autismo. La famgilia, quest'anno è stata accompagnata , in stretta collaborazione con i servizi territoriali, in un appartmanto messo a disposizone dai servizi stessi. Sono state fatte riunnioni periodiche con i servizi, visite settimanali al nucleo che viveva momenti di forti tensioni di coppia. Spesso è stata necessaria la mediazione di alcuni volontari perchè il padre,si mostrava raconroso e aggressivo anche con i ragazzi e con le altre perosne che frequentavano gli spazi della parrocchia. Accoglienza alcolisti anonimi: con cadenza settimanale, la domenica pomeriggio, un gruppo di alcolisti anonimi si ritrova nei locali dell’oratorio per socializzare e per mutuo supporto. Retrouvaille: la domenica l’oratorio mette a disposizione i suoi spazi ad un gruppo dedicato al recupero delle coppie (coniugali e non) in crisi. Allenamento Cognitivo (ASP): corso di allenamento e stimolazione cognitiva tenuto da una psicologa dell’ASP e rivolto a persone con deficit contenuto e che sono autosufficienti. Gli appuntamenti si tengono il mercoledì nei locali dell’oratorio. Mercatino dell'usato: il mercatino dona una seconda vita ad oggetti di uso quotidiano e abiti. Una sezione specifica è dedicata ai bambini e permette a molte famiglie in difficoltà economiche di contenere le spese sul vestiario di neonati e prima infanzia.
Emergenza freddo: anche quest'anno la parrocchia ha aderito al piano del comune di bologna e ha ospitato 5 persone da dicembre ad aprile. Oltre alla cira e disponbilità giornaliera rivolta algi ospiti, un gruppo di 40 volontari ha anche seguito riunioni territoriali con i servizi e mantenuto il costante rapporto con gli opratori di riferimento. Non sono mancati momenti di accoglienza informale, come da tradizione l'accoglienza degli ospiti è inziata con uan cena cucinata dai volontari e si è conclusa, quest'anno con una cena cucinata dagli ospiti supportati dai volontari.
Azione 13 Il tè delle donne:mantenendo l'attenzione al tema del benessere e della slaute, quest'anno, in risposta ad una esigenza emersa nel corso del "tè delle donne" si è creato uno spazio di movimento. Da febbraio a fine maggio tutti i venerdì dalle 15 alle 16, 15 doone sia itlaiane che di origine straniera, si sono ritrovate per fare "ginnastica" con una esperta insegnante di pilates . é nata così la "Ginnastica con Beatrice" che, mantendeno come primario lo scopo di socializzaizone e di confronto tra donne che spesso vengono irratite da ruoli sociali dettati da differenti possibilità eocnomiche ( nella fattispiecie beneficiarie e volontarie Caritas) non riescono a conoscersi veramente. La ginnastica proponsta dall'insengante è stata davvero alla portata di tutte, si trattava di esercizi che erano ripetibili quotidiananmente durant ela routine giornaliera, avvalendosi di oggetti di uso domestico. In questo senso è stata un'azione pensata e realizzata in un'ottica di vera sostenibilità e riporducibilità. Il corso non si è interrotto neanche durante il mese di Ramadan. é stata organizzata una merenda finale per salutarsie anche il vescovo Zuppi, in visita pastorale ha voluto salutare questo gruppo di donne che, nel salone di una piccola parrocchia sono riuscite a ricostruire un senso di casa e di convivialità.
Growing Art: gli spazi dell'oratorio sono diventnati ateliers artistici dove , guidati da due insengnati volontari, esperti, gli adoelscenti si sono ritrovati per trascorrere inseime dei pomeriggi all'insegna dell'apprendimento di alcune tecniche. Sono stati relaizzati diversi appuntamenti (Coloriamo l'inverno, colorimao l'estate, disengamo San Luca e Musica e Disegno, ma anche laboratori pomeridiani dedicati alle varei tecniche artistiche) improntati, sempre primariamente alla socializzazione. La parteicpazione è stata smepre numerosa ( un gruppo variabile di 15-20 adolescenti e bambini). Le opere relaizzate sono state poi esposte duante la festa parrocchiale in una mostra allestita con i ragazzi e denominata "Arte stesa".
Estate Ragazzi:un gruppo di 20 ragazzi nella funzione di animatori ed aiuto animatori, supportati da 3 referenti adulti, ha pensato e organizzato le 3 settimane di estate ragazzi che quest'anno ha accolto i bambini delle elementari. hanno supportato nella relaizzazine anche i volontari della cucina.
Gruppo Green:la cura e rigenerazione delgi spazi esterni è stata un'azione importnate all'intenro del presente progetto. I ragazzi, sempre supportati da adulti hanno ripristinato le fiorirere del cortile che da annni erano diventate ricettacolo di rifiuti. Questa azione è stat arelazzata in un'ottica di territorialità, le painte aromatiche e i fiori piantati dai ragazzi, sono stati offerti dal progetto regionale "mettiamo Radici per il futuro". Oltre ai pomeriggi dedicati alla pulizia e alla piantumazione, i ragazzi hanno continuato ad innaffiare e porre atteznione alla piante. Stare all'aria aprta, in gruppo e vedere i risultati del lavoro fatto insieme, fare qualcosa non solo per se stessi ma anche per un posto frequentato daaltri è stata l'ennesima prova di generosità e alturismo dei ragazzi, sentimenti spesso difficli da colgiere dietro le fatiche della crescita.
Adotta un nonno: con cadenza settimanale un gruppo di ragazze e ragazzi, insieme ad una educatrice, consegna la sporta di viveri a persone anziane e din difficoltà sengalate dalla Caritas parrocchiale. Quest'azione, nata durante la pandemia come occasione di contatto e riaggancio per i ragazzi e come risposta alle esigenze delle perosne sole del quartiere, è ormai un aapuntmanto fisso e resitutisce ai ragazzi e ai nonni, il senos di apartenere alla comunità.
Doposcuola:per tre pomeriggi a settimana l'oratorio mette a disposizione un serivzio di aiuto compiti con pranzo rivolto alle ragazze e ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado. Gli adoelscenti escono da scuola e vengono accolti con un pranzo preparato dai volontari. Lo studio in gruppo, sempre supportato da due educatrici e da volontari, oltre all'aiuto diretto sulle materie soclatische è sempre il contanitore per la condivisione personale. Questo spazio ci ha permosso nelgi anni e anche ora, di intercettare malesseri importnati ( dal ritiro a fomre di aulesionismo, di disturbi alimentari) riscendo a comunicare ocn le famiglie è stato possibile, alcune volte attivaris algi esordi di sofferenze che, se trascurate, sarebbero potute degenarare in qualcosa di più grave. I ragazzi accolti sono figli di coppie italiane e di famiglei di origine straniera, arrivnao al doposcuola tramite il passaparola. Ogni anno, viene fatta una riunione con i servizi educativi territoriali e alcuni posti veogno riservati ad adolescneit inviati dal serivzio o segnalati dalla scuola Salvo D'acquisto o dalla Caritas parrocchiale. Il gruppo del doposcuola è molto eterogeno, non ci sono solo ragazzi in difficoltà scolastiche ma anche studenti molto bravi. Questa eterogenità dona estrema ricchezza al gurppo e spesso, nelgi anni, ha permsso l'aggancio con ragazze e ragazzi che non vivevano bene l'ambiente scolastico.
Evento di sensibilizzazione sugli eventi contamempranei: NON E' NORMALE:all'indomani dell'ennesimo naugrafio di migranti al largo delle coste greche ( avvenuto il 14 giungo 2023), è stato orgniazzato un flash mob di denunica contor la morti annunciate di queste 600 perosne. Di seguito il testo composto dalla comunità che è stato condiviso durnat el'evento conclusosi con un mmeto di preghiera e riflessione sulle politiche disumane che continuano a provocare morti ingiuste. NON è NORMALE...morire di speranza/ lasciare annegare 600 persone/viaggiare su barche destinate ad affondare/ viaggiare in 750 su un barcone che ne può portare la metà/ morire di sete in viaggio/respingere persone nei lager/ non poter entrare legalmente in Italia/ lasciare annegare gente in mare e poi proclamare lutto nazionale/che i confini siano più importanti delle persone/ chiamare tragedie quelle che in realtà sono stragi/ pensare che respingendo persone saremo più felici/ educare i nostri figli all'indifferenza/ pensare che solo noi abbiamo il diritto di vivere bene/ impedire alle persone di spostarsi/ vedere affondare tutti i giocatori di calcio di serie A/ restare indifferenti mentre tutti gli alunni delle Bottego affondano insieme alle loro mamme/ far naufragare il futuro/ che il Mediterraneo sia il cimitero degli oppressi/ accettare la morte di un solo uomo/ pensare che può capitare solo a loro perche domani potremmo esssere noi a dover fuggire/ accettare che la conta dei morti superi sempre quella dei vivi/ che la stiva di una nave diventi la tomba di un bambino/ pensare che siamo umani se restiamo indifferenti/ alzare muri e perdere compassione e umanità/ credersi assolti quando siamo anche noi coinvolti/ guardare le immagini del naufragio con la stessa indifferenza con cui si guarda una pubblicità/ preoccuparsi del traffico del week end e non provare emozioni per bambini, donne e uomini che muoiono/ viaggiare su internet per ore e non poter attraversare una lingua di mare senza morire/ non salvare persone (600, non 5) perchè povere
Evento- La parola fa eguali. Nel libro "La parola fa eguali" di Michele Gesualdi si legge che:"don Milani non ha mai pensato che il figlio del contadino fosse più ignorante del figlio del farmacista o del dottore. Al contrario lui osservava che il figlio del contadino è portatore di una cultura diversa da quella del figlio del farmacista, ma non inferiore. Non è semplicemente qualcuno che deve essere aiutato, è qualcuno che può insegnare agli altri. Questa cultura diversa ha un unico limite: privata di parola, non trova espressione." L'incontro, inserito nel programma delle "settimane pedagogiche" del comune di Bologna (https://www.bolognazerodiciotto.it/calendario-z18/la-parola-fa-eguali) ha visto un confronto a più voci, su temi educativi, intergenerazionali, ripartendo dalla consapevolezza dell'insegnamento milaniano. Sono intervenuti l'assessore alla scuola Daniele Ara, Assessore Scuola e Adolescenti - Comune di Bologna,Don Claudio Burgo, Associazione Kairos, cappellano carcere minorile Beccaria,Niccolò Gozzi, Psicoterapeuta e tutor educativo e, nel ruolo di moderatore,Siid Negash, Educatore e formatore. Dal ricco confronto degli interlocutori è emerso come, le parole di molti ragazzi restano intrappolate in quella timidezza che nasconde la convinzione di chi non parla perché sa di non essere ascoltato. Durante la serata, mettendo in dialogo varie esperienze educative, ci siamo messi in ascolto di quelle parole, della cultura propria dei ragazzi che ha da dire e da insegnare. Si è parlato di scuola, di formazione professionale, di strada e di carcere, ma con parole diverse: non ragazzi violenti ma azioni violente, non ragazzi devianti ma sofferenti, non la malattia delle adolescenze ma la fatica di crescere schiacciati in un tempo presente indicativo del qui e ora senza la speranza, il desiderio e il sogno di un futuro. l'evento ha avuto una parteicpazione eterogenea ( genitori, educatori, professionisti in ambito educativo) e numerosa. Da questa serata sono emersi due obiettivi futuri:
creare uno spazio di parola dedicato ai genitori ( un primo incontrosi è tenuto 11/12/23 con la mediazione di di una psicologa; proseguire con la seisbilizzaizone della risposta educativa invece che solo repressiva.

"Per il primo anno dopo la pandemia abbiamo di nuovo avuto un maggiore coinvolgimento dei ragazzi e della comunità, perseguendo l'obiettivo primario che era quello di riprendere la normale socializzazione." Cristiana Crovetti

- Don Gianfranco Mattarelli, Cristiana Crovetti, Laura Fazi

L'IMPATTO DEL PROGETTO

I risultati consenguti sono stati: il coinvolgimento di adolescenti in azioni dirette al miglioramento dello sapzio comune, l'aggancio di adoelscenti che nel periodo post pandemico ancora faticavano a riprender espazi di socializzazione. La conitnuità e la ritrovata dimensione gurppale per tutte le azioni che hanno concesso spazi fisici, la possibilità di creare nuovi spazi di condivisione in una dimensione smepre più territoriale , dove i ruoli sociali, potessero essere rinegozialti( ginnastica ocn beatrice).
Il progetto è temrinato. Rispetto all'impatto sociale possiamo dire che l'intervento ha ricostruito una maggiore parteicpazione comunitaria, sia fra i ragazzi ma anche tra i volontari che hanno riscoperto il piacere e la voglia di fare servizio per la comunità, offrendo il loro tempo e le proprie competenze . Alcuen azioni del rogetto ( La parola fa eguali/ Veglia "Non è normale") hanno avuto una risonanza cittadina , ponendo l'attnezione sui temi educativi e sulla repsonsabilità civica rispetto all'accoglienza e alle dinamiche di repsingimento delgi esseri umani.

TESTIMONIANZE DEI BENEFICIARI

verranno riportate le testimonnianze a conclusione del progetto