Politica, società e cultura nella Bologna degli anni Cinquanta

Settore in cui opera l'Ente
Arte, attività e beni culturali
Comune in cui opera l'Ente
Bologna
Tipologia Ente

Fondazione

IL PROGETTO

Struttura della giornata di studio: - Una introduzione di inquadramento generale sul significato storico degli anni Cinquanta - Cinque relazioni su aspetti portanti della storia di Bologna in quegli anni: 1. Le vicende politico istituzionali 2. L’altra città: fra Lercaro e Dossetti 3. L’anticonformismo dei “giovani intellettuali”: Il Mulino 4. Il mondo economico 5. L’università e la cultura - Una tavola rotonda finale: “Cosa ci hanno lasciato gli Anni Cinquanta”










Dedicare nel 2024 un convegno di riflessione alle vicende politiche bolognesi significa anche occuparsi di un capitolo di storia italiana, ma per tanti versi anche europea. Nel 1956 Bologna salirà all’attenzione nazionale per il grande scontro elettorale per la guida del Comune contesa fra il comunista Dozza e il cattolico critico Dossetti, di lì a poco si aprirà il dibattito sulla cosiddetta “apertura a sinistra” con l’appello ai nuovi intellettuali per lo sviluppo del paese e tutte le perplessità, per non dire le chiusure non solo del partito comunista, ma anche del liberalismo classico. La Chiesa bolognese sotto l’episcopato di Giacomo Lercaro dovrà misurarsi con il mutamento del ruolo della religione nel nuovo contesto sociale. Il partito comunista, uscito vincitore dallo scontro elettorale del 1956, dovrà porsi il problema del “che fare” di un contesto così favorevole a lui sul piano politico, ma che si allontanava per certi aspetti sotto l’incipiente nascita della società dei consumi chiedendo altri tipi di approccio alle domande dei tempi. A questa specificità bolognese va aggiunta la nascita, dall’intraprendenza di un gruppo di giovani studiosi che si collocavano nella vivacità della vita universitaria, della casa editrice Il Mulino, non solo una University Press, ma crocevia e laboratorio del riformismo italiano. Si è progettato pertanto un incontro per offrire ricerche e riflessioni su questi aspetti, ormai indagabili fuori delle superate ortodossie di parte, che esplori il ruolo delle diverse componenti sociali oltre quelle canoniche (la stampa, l’imprenditoria economica e cooperativa, i circoli giovanili e universitari), che inquadri il ruolo di Bologna nell’evoluzione della politica nazionale. Sarà anche l’occasione per un primo inquadramento di figure ormai parte della storia di Bologna e non solo di Bologna come Nicola Matteucci, Ezio Raimondi, Luigi Pedrazzi, per citare le maggiori, ma anche altre che diedero contributi significativi agli eventi che si indagheranno. A questo lavoro di ricostruzione abbiamo chiamato sia personalità che ebbero occasione di collaborare a vario titolo coi protagonisti di quegli anni, sia studiosi e ricercatori che si sono applicati alla ricostruzione storica di quell’età e dei percorsi che in essa si svolsero.

- Ugo Berti Arnoaldi, Antonella Sambri, Paolo Pombeni

L'IMPATTO DEL PROGETTO

Il convegno è stato seguito da una ottantina di persone con ricadute di stampa e attenzione da parte dei Media.

TESTIMONIANZE DEI BENEFICIARI

Si allega una scelta dalla Rassegna stampa